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La realtà virtuale diventa un aiuto contro il dolore

I metodi di terapia contro il dolore passano anche dall’hi tech e dalla realtà virtuale. Per esempio Valenciennes in Francia i medici hanno deciso una strada alternativa per fare arrivare in sala operatoria i piccoli pazienti. Invece delle classiche barelle che mettevano già in agitazione il piccolo hanno proposto piccole automobili elettriche che hanno reso il percorso verso l’operazione più allegro e spensierato.

Al Lucile Packard Children’s Hospital di Stanford invece hanno volato più alto. Partendo dal bambino che, ferito al braccio in un incidente di go-kart doveva dolorosi cambi giornalieri di medicazione che lo rendevano così ansioso tanto da essere sedato, i medici hanno provato a distrarlo con il Samsung Gear Vr. E non c’è stato più bisogno di sedazione.

Da spaventato ogni volta che il medico si avvicinava alla sua stanza, il piccolo non ci ha fatto più caso preso com’era da avventure d’alto mare e viaggi nello spazio.

Un programma per la realtà virtuale

L’uso della realtà virtuale da parte di Packard Children è frutto del programma Chariot dell’ospedale, abbreviazione di Childhood anxiety reduction through innovation and technology (Riduzione dell’ansia infantile attraverso l’innovazione e la tecnologia). Il team collabora con gli sviluppatori per creare giochi come Pebbles the Penguin e Spaceburgers.

Non ancora diffusa a livello del mondo consumer, la realtà virtuale si fa spazio nella comunità medica dove viene usata per decenni per aiutare le persone a superare fobie e disturbi d’ansia. Prodotti più eleganti e meno costosi hanno reso più facile per l’utilizzo della tecnologia in contesti sanitari che vanno dalla formazione di studenti di medicina e levatrici e per aiutare le vittime di ictus a riacquisire la funzione motoria.

Ora più ricercatori e ospedali stanno anche scoprendo che può ridurre l’ansia e la percezione del dolore durante i cambi di medicazione o la somministrazione epidurale. Uno studio del Cedars-Sinai di Los Angeles dello scorso marzo, che ha coinvolto cento pazienti ricoverati in ospedale, ha rilevato che coloro che hanno visto video tranquillizzanti tramite la realtà virtuale hanno riportato un calo del 24% dei punteggi del dolore. Gli altri 50 pazienti che hanno guardato un video naturale 2D standard con scene rilassanti su uno schermo vicino hanno registrato solo una riduzione del dolore del 13,2%.

Questi dati però non offrono certezze sui motivi dell’efficacia della Vr. Il cervello infatti è così complesso che è difficile capire esattamente come funziona qualcosa come la realtà virtuale. Ma la distrazione può fare si che il cervello sia così occupato a elaborare i segnali che arrivano dalla Vr da vere più difficoltà a elaborare altri segnali come il dolore.

Cedars-Sinai utilizza Samsung Gear Vr attraverso una partnership con il fornitore di contenuti di Los Angeles AppliedVr. Oltre ai giochi, i pazienti possono scegliere tra contenuti che li trasporta virtualmente in luoghi come Londra.

Secondo le testimonianze dei pazienti si tratta di un inganno per il cervello convinto di essere da un’altra parte. Sei a Yosemite park e senti l’odore degli alberi e il sole sul viso. E chi aveva bisogno di otto infermieri attorno a lui per dominare la sua paura degli aghi oggi se la cava con la realtà virtuale.

Cedars-Sinai e Packard Children’s non sono certo i primi a scoprire il potere della Vr per alleviare il dolore. Ricercatori come Hunter Hoffman del Laboratorio di Tecnologia dell’Interfaccia Umana dell’Università di Washington ne hanno studiato gli effetti su pazienti come le vittime di ustioni per decenni. Ma l’apparecchiatura che Hoffman utilizza costa diverse migliaia di dollari.

Quasi 2.500 pazienti di Cedars-Sinai hanno utilizzato la terapia di realtà virtuale da quando l’ospedale ha iniziato a dispiegarla nel 2015. Spiegel ha detto che potrebbe essere un cambiamento importante in aree come l’ortopedia, dove i pazienti che vengono sottoposti a intervento chirurgico devono spesso assumere oppioidi con il rischio della dipendenza.

Nel più recente studio clinico di AppliedVr, non ancora pubblicato, i pazienti che hanno usato la realtà virtuale hanno avuto una riduzione del dolore del 52%. La riduzione è pari a quella che ci si aspetta dall’assunzione di oppiacei.

Moti giochi commerciali però non funzionano in un ambiente ospedaliero perché o sono troppo violenti o il personaggio muore. Ciò può essere problematico se un paziente sta per essere forato da un ago. Ecco perché Chariot lavora con sviluppatori come Weightless Studio, che crea contenuti Vr specificamente progettati per i pazienti che subiscono esperienze dolorose. Gli sviluppatori possono personalizzare il contenuto in modo che funzioni anche quando i pazienti non possono muovere la testa e sono sdraiati. I giochi, inoltre, non hanno scene o livelli sanguinosi, quindi l’esperienza non finisce in un momento chiave.

I ricercatori stanno anche esplorando il potenziale della Vr di influenzare il dolore cronico. Ad esempio, presso Packard Children’s, Chariot sta lavorando alla progettazione di un software che aiuterebbe i bambini con dolore cronico alle estremità inferiori a fare la loro terapia fisica in un ambiente virtuale.

 

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