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Procurement della sanità: si innova condividendo buone pratiche

A Milano, nell’incontro “Valore strategico del procurement per l’innovazione in Sanità”, promosso da GE Healthcare e patrocinato da Regione Lombardia si è discusso di condivisione di buone pratiche per favorire l’introduzione di nuove tecnologie in grado di migliorare le cure per i pazienti e rendere più sostenibili i costi del Sistema sanitario.

Tra i partecipanti, l’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, i vertici regionali di ARCA, della Guardia di finanza e del Tribunale per i diritti del malato, il procuratore capo della Corte dei Conti del Piemonte Giancarlo Astegiano, il Prorettore dell’Università di Pavia Pietro Previtali e l’Amministratore delegato di GE Healthcare Italia, Antonio Spera.

Per Gallera, come riporta una nota, il tema del procuirement in sanità si basa sull’equilibrio fra due esigenze: “razionalizzazione della spesa pubblica e necessità di fornire le migliori e più innovative cure al paziente legate ad un percorso personalizzato di presa in carico“.

Gallera ricorda come Regione Lombardia “ha sviluppato un modello a rete con la Centrale d’acquisto e un secondo livello di aggregazione territoriale. Il peso di tali acquisti negli anni è stato sempre più crescente arrivando a fine 2018 a circa il 70% per le categorie merceologiche più rilevanti: farmaci, dispositivi medici, servizi non sanitari, apparecchiature biomedicali. I risparmi ottenuti permettono di liberare ulteriori risorse che vengono destinate a migliorare l’efficienza dei servizi e l’efficacia delle cure”.

Il tavolo di lavoro dell’incontro è stato impostato come una piattaforma collaborativa di condivisione delle migliori pratiche e di generazione di idee in merito alla modernizzazione, l’innovazione e la semplificazione della pubblica amministrazione e al valore strategico dell’innovazione in sanità, con attenzione alla diffusione delle esperienze e metodologie necessarie per promuovere modelli più efficaci per il procurement di tecnologie medicali in grado di migliorare le cure dei pazienti e rendere più sostenibili i costi sanitari.

Antonio Spera, amministratore delegato di GE Healthcare

Per Antonio Spera, amministratore delegato di GE Healthcare, in Italia, il tema dell’obsolescenza del parco tecnologico non solo è reale, ma si è fortemente acuito negli ultimi anni, “tanto che si stima riguardi il 25% delle apparecchiature, con un’età media del parco di diagnostica superiore ai 7 anni”.

Per contrastare questo fenomeno e contribuire a strategie per ridurre i costi delle infrastrutture ospedaliere e migliorarne l’efficienza, per Spera è sono fondamentale avere soluzioni condivise.

«Siamo convinti – dice l’ad di GE Healthcare – che un concreto processo di innovazione della Sanità sia il risultato della collaborazione fra i vari attori del Sistema Sanitario Nazionale, e non solo: in un momento di grande dibattito e focus sugli ospedali del futuro”e sul rapporto con la territorialità, è necessario un ripensamento dei flussi organizzativi e d’informazione, insieme ad una accelerazione della cultura digitale e dell’acquisizione di best practice già presenti in altre parti del mondo”.

Come si rinnova il parco tecnologico contenendo allo stesso tempo i costi? “Da un lato migliorando nell’analisi del fabbisogno grazie a un’interazione sinergica tra Regioni-centrali d’acquisto e aziende sanitarie-clinici, dall’altro utilizzando strumenti di partenariato pubblico-privato, attivando anche canali di comunicazione e di confronto diretti nel rispetto delle leggi e dei ruoli”.

Non ultimo, conclude Spera nella nota, “è fondamentale entrare in un’ottica di fornitura di servizio, più che di prodotto, monitorando efficacemente la qualità delle prestazioni erogate”.

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