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Uwell, la piattaforma digitale per la salute di Sanofi

Uwell è una piattaforma digitale per la salute che Sanofi ha creato con Accenture Interactive.

«Un lavoro bellissimo, fatto lavorando a stretto contatto per parecchi mesi, teso ad aiutare le persone a migliorare il rapporto con la salute», ha detto il responsabile di Accenture Interactive, Alessandro Diana.
E nei fatti la piattaforma, che si concretizza in una app e in un sito web, incarna il concetto di human centricity, coerente con il brand del farmaceutico.

La spinta a creare Uwell viene oltre che dai dati di mercato, che riportano un crescente ricorso al digitale nella gestione della salute, dalla consapevolezza che è in atto un fenomeno di disintermediazione: che le persone si informano autonomamente nel digitale, è un elemento fattuale. Ma, anche, alcuni vivono le malattie in solitudine.

 

Al cittadino, dunque, bisogna proporre un gateway informativo e formativo, hanno pensato in Sanofi, e lo hanno realizzato con il contributo tecnologico di una realtà, come Accenture Interactive, che progetta e realizza esperienze.

 

Come ha spiegato Fabio Mazzotta, general manager Sanofi consumer healthcare, Uwell è la «prima piattaforma digitale in mobilità dedicata alla salute di tutta la famiglia. Italiana, per il mercato italiano. Nata con la finalità di creare consapevolezza e informazione».

Salute: la domanda è veloce, le risposte no

La spinta all’azione a Sanofi è venuta dall’osservazione di due trend: sostanziali, ha spiegato Mazzotta.
Il progressivo invecchiamento della popolazione, che se da un lato amplia il periodo di cura, dall’altro spinge anche chi sta bene a cercare di stare meglio. Il secondo fattore è una sostanziale distanza fra domanda e offerta di salute; «la domanda è veloce e destrutturata, always on – ha spiegato Mazzotta – mentre la risposta è intermediata, con tempi lenti, a volte addirittura contraria alla tecnologia».

Le tre finalità di Uwell

Ma di app per l’autocura ce ne sono diverse, e Sanofi non intendeva percorrere la stessa strada. Uwell ha spiegato Mazzotta, ha come primo obiettivo la semplificazione, fattiva, cioè legata allo stato di bisogno di chi la usa.

Quindi serve a gestire una personale agenda della salute, con le notifiche. Mette a disposizione un armadietto digitale dei farmaci, per ricordare la loro assunzione o la data scadenza. Tutto questo si chiama pharmaceutical care e difatti Uwell propone servizi di farmacia integrati, erogati però da partner.

Il secondo ruolo è quello educativo, specie per la generazione zeta, quella che salta subito alle conclusioni, senza formazione: «serve a evitare l’accesso compulsivo alla rete».
Il terzo fine è motivare le persone alla sana autocura: con i suoi strumenti per la gestione del diario personale, Uwell diventa un personal coach della salute.

Una app, tante app

Uwell, per Mazzotta, ha due caratteristiche uniche: «è una piattaforma aperta, un aggregatore di app, con tanti servizi in un unico luogo. Stiamo già ospitando quelli realizzati da alcune startup».
Secondo, è multiprofilo: non consente solamnente autoprofilarsi, ma anche gestire il profilo di un terzo (un figlio o un anziano).

Salute: il nuovo business sono i servizi, le esperienze

Perchè Sanofi fa tutto questo? Perchè è un investimento di lungo periodo, a dieci anni. «Noi siamo leader nel self care e dobbiamo ampliare il mercato – ha spiegato Mazzotta – . Il trend oggi è fatto di nuovi competitor, del che vengono dal mondo delle tecnologie, del food, del personal care, della nuova scienza in farmacologia. Oggi i cittadini se non sono nel bisogno non cercano prodotti, non cercano nuove molecole. Fare la vera innovazione nei farmaci da banco, quindi è complicato, per cui la vera innovazione è fornire servizi, esperienze».

Obiettivo di Sanofi, quindi, è conculcare che la salute non solo è un diritto, ma anche un dovere.

Il che porta a pensare che forse nel lungo periodo possa materializzarsi una Sanofi servizi. Ma questa è solamente una nostra elucubrazione.

Come si usa la app

Rimanendo ai fatti, l’accesso ai dati che l’utente immette nella app avviene da parte di Sanofi in forma aggregata e non sui dati singoli, quindi la privacy è pienamente tutelata.
Dato che Sanofi mette a disposizione la app e i servizi in modo gratuito, sono società terze che li prestano e che entrano a far parte della app dopo che Sanofi ha espletato la due diligence sulla compliance tecnica e di policy.

Una fase di valutazione, ci ha rivelato Mazzotta, che dura un mese e mezzo. Poi il servizio,  viene integrato ed erogato. Come quello per le consegne dei prodotti acquistati tramite app da una farmacia.

Erogato da una società terza, è attivo a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Palermo e Cagliari, nel centro città. Obiettivo di Sanofi è estenderlo a 16 città italiane, e c’è già il progetto pilota per il servizio notturno a Milano.

Il costo del servizio di consegna è a carico del consumatore, ed è di 1,99 euro o 3,49 euro per la consegna in 60 minuti.
Si può acquistare qualsiasi farmaco.
Se serve presentare una ricetta, la si carica sulla app la si fa ritirare dal medico dal fattorino.

Il farmaco e il servizio vengono pagati alla società che eroga il servizio, tramite il fattorino (di una società abilitata al trasporto farmaci), utilizzando contanti, pos o carta di credito.

uwell
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Developer: Sanofi
Price: To be announced

 

2 COMMENTI

  1. l’unica volta che mi serviva il farmaco ho visto che il servizio non era disponibile perchè a quanto pare uwell consegna i farmaci solo negli orari lavorativi e non il sabato e domenica. Certo, perchè la gente fuori dagli orari lavorativi o nel fine settimana sta sempre benissimo e non cerca farmaci a domicilio! 🙁 Per favore, provate i servizi prima di pubblicare questi articoli. Si parla di salute, e chi si trova in difficoltà e cerca il medicinale rischia solo di perdere tempo con questi servizi inutili come uwell.

    • Buongiorno, grazie per la sua segnalazione.
      L’articolo risale alla presentazione del servizio, effettuata da Sanofi lo scorso anno, che come indicato era in fase di avviamento.
      Non erano quindi ancora pervenute segnalazioni in tal senso, che mettiamo a disposizione della società e dei lettori.
      Cordiali saluti

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