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MioDottore, anatomia di una piattaforma di reputation medicale

MioDottore, realtà che fa parte del Gruppo DocPlanner, è una piattaforma di sanità privata che connette i pazienti con gli specialisti.

MioDottore nasce per dare ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e contestualmente fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici strumenti per gestire il flusso di pazienti, acquisendone di nuovi.

Abbiamo già scritto della piattaforma in occasione dell’introduzione del servizio di fattura elettronica.

I numeri forniti dal Gruppo DocPlanner raccontano di 30 milioni di pazienti serviti complessivamente nel mondo, con un volume di 1.5 milioni di prenotazioni al mese.

L’azienda è stata fondata nel 2012 in Polonia, a oggi ha un team di 1.000 persone, sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Curitiba, Bogotá e Santiago de Cile. È arrivata in Italia nel novembre 2015 e oggi somma 210.000 dottori disponibili sulla piattaforma.

Per avere un’idea più conpiuta delle potenzialità di questa forma di relazione fra medico e paziente in ambito privato abbiamo intervistato il ceo italiano di MioDottore, Luca Puccioni.

A che punto è il finanziamento della piattaforma?

Abbiamo annunciato recentemente un nuovo importante traguardo concludendo un round di investimenti di Serie E per 80 milioni di euro, che porta l’importo totale raccolto dal Gruppo DocPlanner dalla sua fondazione nel 2012, a circa 130 milioni di euro. Questi nuovi fondi serviranno a finanziare la continua penetrazione nei nostri mercati chiave, le campagne di assunzione, lo sviluppo dei prodotti e potenziali acquisizioni future. L’investimento coinvolgerà i sette mercati a livello globale in cui operiamo e sigla l’impegno del Gruppo a migliorare l’esperienza di pazienti e medici, in linea con la nostra mission di rendere più umana l’esperienza in ambito sanitario, oltre a confermare la nostra continua voglia di innovare.

 

Qual è la performance di MioDottore sul mercato italiano?

In Italia, a soli tre anni dal lancio MioDottore è stato in grado di guadagnare la posizione di leadership assoluta sul mercato italiano, proprio grazie alla capacità di rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più digitale e di supportare i medici con strumenti e tecnologie pratiche, efficaci e innovative. Il 2018 è stato per noi un anno importante: abbiamo quasi raddoppiato il nostro fatturato rispetto all’anno precedente, aggiudicandoci nuovamente il titolo di Paese a più rapida crescita, insieme a Brasile e Messico, tra quelli in cui il Gruppo DocPlanner opera; sono aumentate le recensioni (+40% rispetto al 2017) ma soprattutto abbiamo raggiunto il milione e mezzo di visite prenotate, triplicando i risultati 2017, e i 1.300.000 utenti unici mensili, aconferma del fatto che gli italiani sono sempre più propensi a cercare e poi prenotare visite mediche online.

Queste performance hanno avuto effetti positivi sull’organico dell’azienda, infatti, dopo l’ingresso di venti nuove figure nel 2018 e il raggiungimento di 90 dipendenti a chiusura dell’anno, l’obiettivo di MioDottore per il 2019 è quello di rafforzare ulteriormente il team, prevedendo l’inserimento di quaranta nuovi profili entro dicembre.

Qual è lo stato del trend digitale? Che vantaggi e limiti oggettivi ci sono per gli utenti?

La tecnologia è diventata parte del nostro quotidiano, rivoluzionando anche il modo in cui ci occupiamo della nostra salute. Secondo i dati raccolti da MioDottore, nel 2018 il 30% degli italiani ha effettuato ricerche e prenotazioni online per le proprie visite mediche: la maggioranza sono donne (65%), con età compresa tra i 25 e i 44 anni, che vivono prevalentemente nei principali centri urbani e sono digitalmente più attive ad inizio settimana. In questo scenario, quasi un quinto degli utenti tricolore cerca il proprio specialista sui tradizionali motori di ricerca (19%), il 17% si affida a piattaforme specializzate come MioDottore e il 4% cerca sui social network.

Internet, ormai, rappresenta quindi un alleato quasi insostituibile, non fanno eccezione le ricerche di informazioni riguardanti la salute. In Italia, infatti, più di 3 italiani su 4 (79%) si affida al web per trovare risposte ai propri dubbi, anche se poi quasi la metà non si fida al punto di prendere delle decisioni: è ben il 60% degli utenti a voler poi validare quanto scoperto con il proprio medico.

Poter cercare e prenotare una visita online attraverso una piattaforma o una app, accessibile in qualsiasi momento e ovunque ci si trovi, rappresenta un notevole vantaggio in termini di semplificazione per gli utenti, che non sono più vincolati agli orari di ricevimento e alle attese al telefono, ma possono finalizzare l’operazione in pochi semplici clic, potendo contare sulla massima trasparenza di recensioni e prezzi, nonché sulla visibilità dell’agenda del medico. Inoltre, grazie alla ricerca geolocalizzata, è possibile fruire del servizio anche in vacanza o lontano da casa e far fronte a qualsiasi imprevisto, pur non essendo pratici del luogo in cui ci si trova o non avendo nessuno che possa consigliare uno specialista in zona.

Ma MioDottore punta a indirizzare anche l’esigenza degli utenti di poter contare su informazioni sul mondo della salute affidabili: con questo obiettivo nel sito abbiamo creato la sezione Chiedi al dottore dove rivolgere le proprie domande agli esperti della piattaforma, ricevendo un riscontro professionale entro un massimo di 48 ore.

Qual è il grado di accettazione da parte del sistema sanitario delle forme di innovazione che propone MioDottore?

Guardando ai dati relativi ai professionisti del settore, abbiamo rilevato che nel 2018 il 31% dei medici italiani ha sostenuto di trovare le piattaforme digitali come MioDottore molto utili per creare una connessione coi pazienti e per essere facilmente reperibili in caso di consulti; il 29% ha ammesso che queste soluzioni rendono più semplici e veloci anche le prenotazioni fuori dagli orari di ambulatorio, oltre ad aumentare la reputation online del professionista (20%) e snellire l’agenda e il calendario degli appuntamenti (19%). Tuttavia, gli specialisti italiani sono ancora molto scettici riguardo al ruolo e all’affidabilità del web per rispondere ai dubbi dei pazienti: quasi la totalità dei medici italiani (95%), infatti, ritiene che la rete sia invasa di informazioni fallaci ed errate e ben l’86% è preoccupato che questi dati non siano validati da fonti autorevoli ed esperti.

Tramite la tecnologia il nostro Gruppo vuole contribuire a migliorare e rendere più efficiente il servizio sanitario, rendendo disponibili a medici e centri medici servizi di marketing e software, nonché strumenti SaaS che li aiutino nella quotidianità a ottimizzare il flusso di pazienti, ridurre i casi di no-show e digitalizzare i processi, potendo così dedicare maggior tempo alla cura dei pazienti, migliorando i risultati a livello sanitario.

A conferma del costante impegno di MioDottore nello sviluppo di funzionalità e servizi per aiutare i medici a connettersi con i pazienti e a svolgere la loro professione in maniera più semplice, a febbraio 2019 abbiamo annunciato due importanti novità dedicate agli specialisti, ovvero la fatturazione digitale e la scheda clinica che, integrati direttamente nel loro gestionale, possono supportarli in tutte le fasi del loro lavoro. I dottori possono quindi contare su tecnologie che permettono di ottimizzare il servizio ai pazienti esistenti e di acquisirne di nuovi. Semplici da utilizzare, le nuove funzionalità da un lato agevolano gli specialisti nel formulare diagnosi corrette e, dall’altro, grazie a un servizio più personalizzato, li aiutano a migliorare la relazione medico-paziente.

Infine, come annunciato dal Gruppo in occasione di questo nuovo round di investimento, i fondi raccolti saranno funzionali alla valutazione di entrare in aree di business completamente nuove quali la prenotazione di servizi di diagnostica, le prescrizioni elettroniche o la telemedicina.

La telemedicina, in particolare, è diventata una tendenza sempre più popolare, soprattutto nei mercati occidentali, e soprattutto quelli in cui il Governo sovvenziona parzialmente tali consultazioni (come la Svezia e, più recentemente, la Francia) per incentivare un’erogazione sanitaria più efficiente. Questa tecnologia è ancora relativamente giovane e occorrerà tempo perché si diffonda in tutti i mercati di DocPlanner, globalmente meno avanzati in termini di utilizzo delle tecnologie, come il nostro Paese. Per noi è fondamentale il continuo monitoraggio di questi trend e l’ascolto dei clienti, per definire le strategie di sviluppo del business e delle tecnologie e gli investimenti più adatti.

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