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Bioprinting, passo significativo verso il cuore stampato in 3D

Biolife4D, realtà di Chicago pioniera nel campo delle biotecnologie che sfrutta i progressi dell’ingegneria dei tessuti per la stampa 3D di organi umani utilizzabili per il trapianto, ha annunciato di aver dimostrato la capacità di produrre tessuto umano con tecniche di bioprinting, in particolare un cerotto cardiaco.

Come riporta una nota della società, il traguardo è stato raggiunto dopo pochi giorni dall’apertura del nuovo centro di ricerca dell’azienda presso il JLabs di Houston, guidato dal Dr. Ravi Birla, Chief Science Officer della società, avvenuto a maggio.

La patch cardiaca stampata in 3D contiene più tipi di cellule di cui è fatto il cuore umano e include la vascolarizzazione preliminare.

I cerotti cardiaci stampati in 3D possono essere utilizzati in pazienti con insufficienza cardiaca acuta per ripristinare la contrattilità miocardica.

Biolife4D è stata in grado di raggiungere questo traguardo in pochi giorni e molto prima del previsto, dato che gli articoli pubblicati in letteratura scientifica riportano che le patch biologiche del cuore umano richiedono dai 6 agli 8 mesi di sviluppo.

Bilolife4D si rivolgerà ora alla creazione di altri costrutti come valvole, vasi sanguigni e un mini-cuore mentre cerca di realizzare un cuore umano completo con tecniche di 3D bioprinting.

Nella stessa nota Birla ha affermato di aver “sempre creduto che il nostro approccio scientifico, così come l’enorme team che abbiamo messo assieme, ci consentissero una rapida realizzazione scientifica. La velocità con cui abbiamo realizzato in pochi giorni in 3D bioprinting delle patch umane non è comune all’interno della comunità scientifica. I nostri sforzi dimostrano chiaramente la nostra capacità di realizzare in bioprinting il tessuto umano e fornire un percorso chiaro e rapido verso stampa 3D dei cuori umani“.

Il processo di 3D bioprinting di Biolife4D offre la possibilità di riprogrammare le cellule del sangue (bianche) di un paziente in cellule iPS e quindi di differenziare quelle cellule iPS in diversi tipi di cellule cardiache necessarie alla stampa 3D.

Ciò significa che la società può stampare in 3D utilizzando cellule cardiache derivate dalle proprie cellule iPS per creare costrutti viventi e vitali. Non solo una patch cardiaca, in definitiva ma, un cuore umano pronto per il trapianto.

Tale capacità è cruciale in quanto la società cerca di migliorare il processo di trapianto eliminando la necessità di organi dei donatori.

Un video illustra come il processo di Biolife4D inizi con le cellule di un paziente e termini con un cuore umano funzionale pronto per il trapianto

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