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Gestire il diabete T2 via smartphone con DMCoach

DMCoach è un’app per smartphone pensata per dare ai pazienti e al sistema sanitario, pubblico o privato, uno strumento efficiente per gestire al meglio il diabete T2. Dopo lo sbarco in Italia è già previsto il rilascio di DMCoach anche in Belgio, Germania, Serbia e Paesi Bassi.

DMCoach arriverà per supportare pazienti ed istituzioni sanitarie (singoli ospedali, sia pubblici che privati, ASL e Regioni) nella gestione del Diabete Mellito T2.

L’app è stata pensata per ottimizzare gli interventi ed il tempo dei medici, consentendo loro di fissare degli obiettivi personalizzati per i singoli pazienti, monitorandone poi i risultati con maggiore efficienza.

L’applicazione, infatti, tramite un sistema di messagistica ad hoc, supporterà e affiancherà il paziente durante i periodi che intercorrono tra le visite de visu con il proprio medico.

Sono 58 milioni gli adulti affetti da diabete in Europa e ben 36 milioni di individui sono considerati a rischio. In particolare, in Italia, negli ultimi trent’anni la diffusione del diabete è quasi raddoppiata. Secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili, più di 3 milioni 200 mila persone ne soffrono. Un incremento che si spiega in parte con l’invecchiamento della popolazione e con il miglioramento delle diagnosi.

È risaputo che una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza di uno stile di vita sano e il coinvolgimento attivo nella misurazione dei progressi possono contribuire ad un più rapido raggiungimento degli obiettivi terapeutici, in particolare tra i pazienti da poco diagnosticati e in quelli anziani.

Questo approccio innovativo è reso possibile dalla più che decennale esperienza di Engineering nell’accompagnare il mondo medico sanitario attraverso la rivoluzione dell’Information Technology quale elemento abilitante e di equilibrio dell’intero sistema, nonché al supporto della Fondazione Bruno Kessler e di IMEC Netherland.

Consapevolezza del diabete

L’app intende alzare il livello di coinvolgimento su un tipo di malattia che si presta, attraverso la costante analisi degli indicatori dello stile di vita e di alcuni parametri clinici, ad un controllo più innovativo, ma che spesso è ancora trattata dai medici con sistemi tradizionali come visite mediche a cadenze regolari e formazione una-tantum dei pazienti in centri dedicati.

Inoltre, in base alla raccolta dei dati effettuata fino ad ora, si stima che la stessa offerta ai pazienti di uno strumento in grado di aumentare la loro consapevolezza rispetto all’importanza dello stile di vita adottato e che li coinvolga attivamente nella misurazione dei progressi, possa contribuire a un più rapido raggiungimento degli obiettivi, in particolare tra quelli da poco diagnosticati e in quelli di età superiore ai 60 anni che, statisticamente, hanno maggiori difficoltà nella gestione della malattia.

Per Matteo Melideo, Responsabile Unità di Ricerca di Engineering Ingegneria Informatica e dell’iniziativa, “Il coinvolgimento del paziente è fondamentale nella prevenzione delle malattie. Con la nostra applicazione puntiamo ad evitare l’aggravamento del diabete di tipo 2, a ridurne l’esacerbazione che causa malattie croniche e, naturalmente, ad ottimizzare il carico terapeutico per i sistemi sanitari riducendo i costi sociali”.

Un progetto come quello di DMCoach è perfettamente coerente con la missione di EIT Digital, che è quella di guidare la trasformazione digitale dell’Europa, e generare ricadute positive sulla società.

Come spiega Johan Kortas, Action Line Leader per il Digital Wellbeing di EIT Digital, “Quando investiamo in attività di innovazione, prestiamo particolare attenzione ai progetti che hanno un impatto reale sulla vita delle persone. Per questo sosteniamo attività di innovazione come quella di DMCoach, che puntano a fare davvero la differenza”.

DMCoach in sintesi

DMCoach può connettersi a dispositivi indossabili per misurare parametri quali l’attività fisica, lo stress, la frequenza cardiaca; i medici possono inviare messaggi individuali e personalizzare gli obiettivi e le soglie del paziente, il contatto umano è garantito dall’input del supervisore clinico: la app è un ausilio alla comunicazione medico-paziente e non un sostituto; permette facile accesso e condivisione delle informazioni tra paziente e medico; fornisce coaching personalizzato in base ai parametri chiave legati allo stile di vita del paziente; consente interazione adattiva dell’utente basata sulla predisposizione del paziente al cambiamento dei comportamenti.

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