Home Applicazioni Telemedicina Diabete e Covid-19: 50mila pazienti assistiti in telemedicina

Diabete e Covid-19: 50mila pazienti assistiti in telemedicina

Sono circa 50mila le persone con diabete assistite in telemedicina nel corso del 2020, l’anno più duro della pandemia. Si tratta di pazienti che hanno ricevuto almeno una prestazione di telemonitoraggio o televisita: 46.424 pazienti con diabete tipo 2 (DM2) e 2.624 con diabete tipo 1 (DM1). Nello stesso periodo, l’emergenza Covid ha causato una riduzione delle visite in presenza del 30% per i pazienti DM2 e del 17% per i pazienti DM1. La principale conseguenza della riduzione dei consulti medici, sia in presenza, sia da remoto, dovuta alla sospensione delle prestazioni non urgenti e all’impegno dei diabetologi nei reparti Covid, è stato il crollo degli screening sulle complicanze, con importanti ripercussioni sullo stato di salute delle persone con diabete.

È questa la fotografia scattata dalla Monografia Annali AMD 2021L’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla gestione dei pazienti con diabete e il contributo della telemedicina” realizzata dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Fondazione AMD Onlus con il supporto non condizionante di Roche Diabetes Care Italy S.p.A. Lo studio ha misurato il volume di attività diabetologica erogata in telemedicina e valutato la qualità delle cure offerte dagli specialisti con una diversa modalità di assistenza. La Monografia ha analizzato i dati messi a disposizione dai 282 Centri di diabetologia afferenti al Database Annali AMD attivi sul territorio nazionale.

Dalla Monografia emerge che i pazienti fragili sono stati la categoria che ha più beneficiato delle prestazioni di telemedicina, in linea con quanto previsto dal PDTA per l’adozione della telemedicina elaborato proprio da AMD-SID-SIE durante il primo lockdown:  si è trattato soprattutto di anziani con comorbilità e complicanze, assistiti da remoto per evitare di esporli al rischio di contagio, ma anche di pazienti con un buon controllo metabolico e trattati con insulina, dunque con minori necessità di cambiare la terapia e per questo più gestibili a distanza. Le persone con DT1 assistite in telemedicina hanno rappresentato un numero esiguo: si tratta in generale di pazienti più giovani, digital friendly, già abituati all’utilizzo di strumenti digitali che hanno potuto scaricare direttamente in cartella i dati del monitoraggio.

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