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Monitoraggio pazienti post ricovero da Covid-19 con la maglia intelligente

Un anno fa si conclamava la pandemia da Covid-19 el Centro Cardiologico Monzino di Milano ha affrontato parte dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 facendo tesoro di una linea di tecnologie indossabili, composte da capi che si adattano al corpo dell’utilizzatore al punto da rappresentare una seconda pelle e che, grazie a un efficace complesso di sensori, riescono a rilevare e trasmettere parametri clinici preziosi.

Nella fattispecie, al Centro Cardiologico Monzino il prof. Piergiuseppe Agostoni con i dott. Carlo Vignati e Massimo Mapelli dell’Università degli Studi di Milano, insieme a tutti i collaboratori dell’Unità di Scompenso hanno deciso di farvi ricorso al momento dell’ingresso in fase 2 delle strategie di contrasto e contenimento della pandemia, durante la quale acquista centralità la possibilità di monitorare il percorso di guarigione e riabilitazione dei pazienti dimessi, a domicilio.

Per la struttura del capoluogo lombardo l’utilizzo di soluzioni wearable non è una novità: queste hanno avuto modo di provare il loro valore e la loro affidabilità in sede di controllo remoto sia dei soggetti dimessi a seguito di eventi cardio-respiratori sia di individui sani (per esempio, allo scopo di limitare al minimo gli imprevisti a carico di chi, pur se non più giovanissimo e nonostante lo stato di buona salute, intenda dedicarsi ad attività sportive impegnative e faticose, quali la corsa di medio-lunga distanza).

Come le stesse fonti ufficiali del Monzino hanno fatto sapere, il servizio è stato originariamente approntato e messo a disposizione per i pazienti afferenti all’Unità Operativa di Scompenso e Cardiologia Clinica diretta dal professore ordinario di Cardiologia dell’Università degli Studi di Milano Piergiuseppe Agostoni.

«La t-shirt in questione può esser descritta come una vera e propria seconda pelle elettronica», ha argomentato il docente, «che è il prodotto di tecnologia avanzata e che è in grado di eseguire un monitoraggio cardiorespiratorio, senza elettrodi né cavi, grazie a particolari micro-trasduttori incorporati all’interno del tessuto. Finora abbiamo beneficiato della maglietta per controllare l’attività fisica diurna e le apnee del sonno. La registrazione dell’attività cardiorespiratoria ci ha permesso di evidenziare condizioni cliniche insospettate o di interpretare sintomi non chiari. Ci è sembrato, quindi, uno strumento perfetto per tenere sotto osservazione i nostri pazienti che hanno sviluppato la polmonite da Covid-19, ma senza obbligarli a tornare in ospedale ed è uno strumento valido per la raccolta di dati scientifici».

Un pacchetto completo in dotazione ai pazienti

Ai suoi pazienti il Centro Cardiologico Monzino non fornisce solo la maglietta intelligente di nuova generazione, bensì anche un pacchetto completo di tool – tecnici e informativi – preziosi per allestire una stazione di monitoraggio casalinga efficiente. Il capo d’abbigliamento viene consegnato alla dimissione dopo essere stato opportunamente configurato in maniera tale da permettere un fluido processo di lettura e di trasmissione delle informazioni critiche all’ospedale. Questo significa che ogni soggetto riceve da subito un router portatile per effettuare l’invio dei dati di registrazione anche senza sfruttare la connessione telefonica o la rete telematica di casa. Il kit è comprensivo di tutte le istruzioni pratiche per l’installazione e l’utilizzo, incluso il lavaggio a domicilio e gli utenti possono sempre contare su un numero telefonico di contatto qualora necessitassero di assistenza e di servizi di risoluzione dei problemi.

«La maglietta hi-tech», ha proseguito Agostoni, «registra un elettrocardiogramma a 12 derivazioni, ovvero lo stesso ECG che comunemente viene eseguito negli ambulatori del Monzino. Riesce pertanto a misurare la frequenza cardiaca, la saturazione arteriosa, la meccanica e la frequenza respiratoria, incluse le eventuali apnee. Il paziente può indossare la t-shirt per il tempo desiderato, anche se chiaramente il periodo standard consigliato è pari ai 14 giorni corrispondenti alla quarantena obbligatoria secondo la normativa attuale. La soglia minima di utilizzo è però di almeno due ore, nel corso delle quali devono essere alternati, a intervalli prestabiliti, il riposo e un esercizio fisico standardizzato, vale a dire una camminata tra le mura domestiche, al passo che ognuno riesce a sostenere. In questo modo è possibile confrontare i parametri rilevati nelle due diverse situazioni e avere inoltre la certezza che il paziente stia compiendo una quantità di movimento fisico casalingo funzionale alla guarigione».

I benefici dell’approccio

Questo tipo di approccio porta inevitabilmente con sé una serie di significativi plus, a cominciare dal fatto che, in un contesto particolarmente critico e complicato, i pazienti non sono obbligati a recarsi in ospedale per effettuare i doverosi controlli successivi alla dimissione.

Salvo che dai dati inviati non si evidenzino parametri particolarmente preoccupanti. Allo stesso tempo, il Monzino ha sottolineato l’aspetto della superiore percezione di sicurezza da parte del soggetto stesso, «che si sente monitorato da una tecnologia avanzata nella fase fisicamente e psicologicamente delicata del post-dimissione». E non da ultimo, «il maggiore automonitoraggio da parte del paziente, che è sensibilizzato alla necessità di riprendere gradualmente la sua vita quotidiana, almeno tra le mura domestiche, e la più elevata sicurezza nella dimissione, lievemente più precoce, di pazienti stabili». Secondo il prof. Piergiuseppe Agostoni, «pur essendo un concentrato di alta tecnologia, ha anche il vantaggio di essere un dispositivo indossabile molto semplice, user friendly, non invasivo e quindi gradito ai pazienti». L’intenzione, come Agostoni ha anticipato, è di estenderne l’utilizzo a una platea ancora più vasta.

Le specifiche tecniche della maglia

Come ha spiegato Piergiuseppe Agostoni, ordinario di Cardiologia presso l’Università degli Studi di Milano, «Si tratta di un sistema di poli-monitoraggio originariamente sviluppato per monitorare, al di fuori dell’ambiente ospedaliero, soggetti potenzialmente a rischio come i malati, dopo la dimissione, o gli sportivi sani che, in età non più verde, vogliono allenarsi sentendosi controllati e protetti. Perché un evento improvviso, specie in occasione di uno sforzo prolungato, può sempre verificarsi. La maglia ha 12 derivazioni ECG e consente di effettuare un elettrocardiogramma completo. Tre sono le tracce di meccanica respiratoria e la loro somma, insieme ai dati di saturazione periferica dell’ossigeno, permette di osservare e distinguere le forme di apnea centrale da quella periferica, per esempio. Si può valutare con il supporto di questo indumento tecnico la meccanica respiratoria diurna e notturna senza dover ricorrere ad alcun flussimetro. Così, il paziente è osservato nel quotidiano e durante la notte in tempo reale. Complementarmente sono disponibili speciali pantaloncini hi-tech per lo studio del movimento, un elmetto-balaclava per la funzione cerebrale e lenti speciali per eseguire un elettro-oculogramma (EOG). Tornando alla t-shirt, le tracce da registrare non sono necessariamente 12: tutto dipende dalle singole necessità».

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