
Per chi entra oggi in un ospedale, come in buona parte delle altre strutture pubbliche, può apparire scontato trovare una connessione WiFi. Anzi, probabilmente è più facile restare contrariati in sua assenza.
Superati diffidenza e ostacoli tecnici dei primi tempi, si parla ormai di vent’anni fa, la tecnologia è diventata un pilastro anche in queste infrastrutture IT. A fare la differenza però, uno scenario molto particolare, dal quale scaturisce la necessità di strategie e accorgimenti particolari.
Primo tra tutti, di fronte al proliferare degli strumenti, un forte bisogno di standard. «Un gran numero di produttori di apparecchiature medicali sta abbandonando i sistemi wireless proprietari e per passare alla tecnologia WiFi - spiega Vincenzo Lalli, country manager di Extreme Networks Italia -. Di conseguenza, aumentano le esigenze di connettività Wi-Fi in termini sia quantitativi sia qualitativi».
Si parli di scanner portatili, sistemi di infusione o più semplicemente di telefoni, la rete deve essere in grado di garantire una connettività adeguata a tutti i dispositivi per le cure mediche. Inoltre, le ultime ondate di innovazione hanno reso necessario un approccio diverso.
«La rete tradizionale, monolitica e statica – prosegue Lalli - deve lasciare il passo a una flessibile e agile, progettata per i dispositivi mobili e autonomi, data center distribuiti o nel cloud, e dai contorni sfumati».
Vale a dire, una rete pronta per la trasformazione digitale, e al tempo stesso sicura. Una svolta capace di mettere fortemente sotto pressione una rete, a causa del crescente numero di applicazioni e sistemi da supportare, dalle apparecchiature cliniche ai dispositivi personali dei pazienti.

Disponibilità fuori discussione
Oggi quindi, in ambiente sanitario la disponibilità della rete non è negoziabile. Per un funzionamento corretto però, è necessario rimuovere ogni collo di bottiglia a livello di hotspot Wi-Fi, nella rete cablata, nella connessione Internet a banda larga o nel data center, garantendo la disponibilità.
«La soluzione è una rete intelligente, automatizzata e configurabile a livello di porta - sottolinea Lalli - in base al tipo di dispositivo, all'utente, all'ora e al luogo in cui viene effettuata la connessione».
In particolare, la rete WLAN deve offrire la stessa affidabilità della rete cablata o del telefono, e questo si può ottenere solo con un’architettura in grado di reindirizzare automaticamente il traffico in caso di guasto di un'apparecchiatura, o di riconfigurare la potenza e i canali degli access point più vicini per coprire le aree rimaste senza servizio.
Il regno del BYOD, con regole certe
Qualità e affidabilità hanno raggiunto livelli tali da portare proprio un mondo per natura prudente come la Sanità tra i più importanti sostenitori di una tendenza a suo tempo spesso osteggiata in ogni settore professionale, il BYOD.
«Le istituzioni sanitarie sono sotto pressione per ridurre i costi, gestire in modo efficiente le risorse e migliorare l'assistenza e la sicurezza dei pazienti. I device mobili sono di grande aiuto per raggiungere questi obiettivi, e tutti gli utenti dei centri sanitari, come medici, personale sanitario, pazienti e familiari, chiedono di poter utilizzare i dispositivi personali all'interno di ospedali e strutture sanitarie».
Approntati piani, policy e sicurezza, assecondare l’esigenza ha significato prima di tutto dimensionare la rete WiFi per supportare una maggiore densità dei dispositivi. Inoltre, garantire la necessaria sicurezza e l'integrità delle risorse IT e dei dati dei pazienti. Infine, tenere sotto controllo l'utilizzo degli stessi all'interno dell'ospedale.
«Oltre alla sicurezza, sono necessari un monitoraggio attivo e una gestione strategica delle applicazioni e dei servizi, tra cui le applicazioni medicali elettroniche per cui è importante conoscere sia le prestazioni sia i modelli di utilizzo. Questo permette di fornire assistenza sanitaria ai pazienti, e ottimizzare i processi aziendali e l'infrastruttura IT per pianificare le esigenze in termini di risorse IT a medio e lungo termine».
La tendenza di una crescita esponenziale nella richiesta di accessi WiFi, sia dai dispositivi tecnici sia da quelli personali, porta inevitabilmente ad aumentare anche i requisiti della sicurezza. Nel contesto dell’ingegneria clinica, gli strumenti elettromedicali hanno sempre più la necessità di essere collegati in rete per poter le ragioni più disparate: tele-monitoraggio, registrazione delle informazioni nella cartella clinica elettronica, condivisione delle informazioni diagnostiche a distanza (anche tra reparti), consulto in tempo reale, ecc. Le minacce sono quindi potenzialmente sempre più impattanti direttamente sulla salute e sulla vita del paziente.
«È necessario prima di tutto sapere in qualsiasi momento chi sta usando la rete. Deve essere possibile fare un inventario in tempo reale dei dispositivi collegati e sapere quali dati vengono archiviati nei sistemi aziendali. Inoltre, per stabilire regole e policy, la prima cosa da conoscere è l'uso della rete, dei dati e delle applicazioni, perché solo questo consente di rilevare gli eventuali usi non appropriati o non autorizzati, e quindi di prevenirli attraverso regole o policy».
Una soluzione passa per la segmentazione della rete, considerata una delle tecnologie più efficaci per contenere le minacce, in quanto limita o impedisce gli spostamenti laterali. Non permette cioè a due team o due segmenti di comunicare tra loro in assenza di regole specifiche.
Problemi e scenari noti da ormai abbastanza tempo da garantire livelli di affidabilità tali da presentare vantaggi comunque superiori ai rischi. Soprattutto, da poter iniziare a pianificare i passi successivi.
«Gli ospedali del futuro avranno sempre più bisogno di utilizzare le capacità di analisi fornite dalle applicazioni e dai dispositivi, per migliorare i processi aziendali e la sicurezza, e ridurre i costi – conclude Lalli -. Un ospedale sarà più efficiente e migliorerà la sicurezza del paziente se disporrà di un'infrastruttura di rete in grado di offrire visibilità su dispositivi e applicazioni».