Quel grande e complesso circuito elettrico che sotto certi aspetti rappresenta il copro umano, offre indubbiamente diversi vantaggi, ma anche qualche inconveniente, sul quale Kailo ha concentrato le proprie attenzioni.
Se da una parte il sistema nervoso, e quindi buona parte delle nostra azioni, ruota proprio intorno a questo, dall’altra inevitabilmente sorgono problemi non appena qualche meccanismo si altera.
In particolare, dal sistema nervoso dipende anche la sensazione di dolore. A volte importante segnale d’allarme, in altre occasioni fonte invece di problemi e fastidiose situazioni di dolore. Proprio qui, Interviene Kailo, con l’interessante risultato di studi applicati alle nanotecnologie.
Una toppa alla falla che causa il dolore
Una sorta di cerotto smart messo a punto dai ricercatori dello Utah contiene miliardi di minuscoli elementi in grado di funzionare come un’antenna biologica naturale. In poche parole, aiutando il copro umano a ristabilire la giusta comunicazione dei segnali alterati per qualsiasi ragione e causa del dolore.
L’elettricità infatti è parte integrante di una persona. Tutto il sistema nervoso, e di conseguenza le facoltà motorie, ruotano intorno alla capacità conduttiva dalla testa ai piedi. Considerazioni per tanti scontate, ma intorno al cui studio Kailo è riuscita a mettere a punto l’innovativo sistema per combattere il dolore. Aspetto fondamentale, non coprilo, ma contribuire ad attaccarne le cause.
Nessuna cura miracolosa o medicina rivoluzionaria. Semplicemente, assicurano i progettisti, l’applicazione di nanotecnologie a supporto dei meccanismi naturali del corpo umano, localmente alterati dalla situazione all’origine di un dolore.
Nello specifico, i classici dolori alle articolazioni e i muscoli dovuti alle troppe ore passate seduti o con posture errate. Oppure, il recupero da un infortunio o più semplicemente da un allenamento o uno sforzo intenso. Tutte condizioni dove il dolore può essere frutto anche di rigidità muscolare e risolto a livello di sistema nervoso.
L’antenna che sfrutta le nanotecnologie
Dal punto di vista più rigoroso, Kailo non è altro se non un’antenna integrata in un grosso cerotto. Non a caso, alla vista ricorda una grande etichetta RFID. Fornito con una serie di adesivi utili a garantirne l’utilità a lungo nel tempo, la patch va applicata sulla parte dolente. A contatto con la pelle, ma anche sopra la biancheria intima, quindi senza ulteriori strati intermedi. Il risultato visivo non è molto diverso dal taping, il nastro adesivo molto diffuso soprattutto tra gli atleti per preservare i muscoli e contrastare lievi problemi.
Come ammettono gli stessi progettisti, l’ostacolo maggiore è individuare esattamente il punto ideale per collocare il cerotto. Semplificando all’estremo, è come trovare il punto interrotto su un circuito elettrico e inserire una sorta di giunzione per riequilibrare il flusso. Niente tuttavia, viene assicurato, da non poter essere eseguito con l’aiuto di un’altra persona, non necessariamente specialista, ma solo per circoscrivere la zona dolente.
La strategia migliore indicata da Kailo è anche la più prevedibile: provare ed eventualmente riprovare a poca distanza, preferibilmente seguendo le indicazioni della guida fornita in dotazione. Se ben collocato, l’effetto del cerotto si deve sentire nel giro di pochi secondi.
Alternativa non invasiva
Resistente all’acqua e agli agenti atmosferici, quindi utilizzabile anche durante sforzi o allenamenti, Kailo si candida quindi ad alternativa non tanto alle cure più invasive, quanto invece senza incertezze ai sistemi auto medicali più diffusi a partire dai medicinali antidolorifici. Ma anche agli apparati elettronici spesso impiegati nella cura del dolore. Aspetto sottolineato una volta di più, è un’applicazione totalmente esterna, senza alcuna immissione di sostanze od onde all’interno del corpo.
Con la totale garanzia soddisfatti o rimborsati, Kailo è proposto su Indiegogo a 67 euro, con consegna prevista a partire da luglio.