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Nūrio, come comandare un dispositivo IoT con il pensiero

Prima ancora di essere adottate su larga scala, le interfacce vocali rischiano di essere superate da Nūrio, il sistema in grado di impartire comandi a un dispositivo IoT semplicemente attraverso il pensiero.

Per quanto suggestivo e futuristico, Nūrio è praticamente già realtà. L’impegno di un gruppo di progettisti di Minneapolis si è infatti già tradotto in un dispositivo reale, dalle forme molto simili a quelle di un apparecchio acustico esterno.

Unica differenza, il braccio esteso per arrivare alla fronte, dove percepire i segnali emessi attraverso il pensiero, sotto forma di elettroencefalogramma. L’idea è cogliere la variazione di segnale quando si pensa un comando e tradurla quindi in azione attraverso il Bluetooth.

Intelligenza artificiale al servizio del pensiero

Non si tratta però di un sistema automatico. Come precisano gli stessi ingegneri, Nūrio si appoggia a un sistema di intelligenza artificiale, capace di ricondurre determinati pattern EEG ai relativi comandi.

Quindi, è indispensabile una sorta di addestramento prima di riuscire a raggiungere gli obiettivi desiderati. Comunque, viene sottolineato, assolutamente realistici.

Secondo quanto dichiarato, una volta attivato il dispositivo da gestire, basta infatti pensare per un minuto all’oggetto in questione affinchè sia processato dall’algoritmo di IA e classificato come riferimento per gli usi successivi.

Sotto un certo punto di vista, il sistema può essere visto come una sorta di tracker cerebrale. Registrando gli esercizi fatti con il pensiero, riesce a stabilire i progressi eseguiti per arrivare a codificare la volontà da associare al comando. Banalmente, accendere un televisore, attivare un’app di streaming, o dare istruzioni a qualsiasi dispositivo IoT domestico.

Il dispositivo utilizza tre bioelettrodi supportati da una componentistica abbastanza ridotta da permettere a Nūrio di avere dimensioni e peso trascurabili una volta indossato. L’intero carico computazionale è demandato all’app installata sullo smartphone, dalla quale dipendono anche riconoscimento e attivazione dei comandi.

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