Lo studio Artefact ha sviluppato un concept – battezzato Aim – che descrive una piattaforma trasversale per l’erogazione di servizi sanitari alla popolazione. Il punto di partenza del progetto di sanità digitale è stata la constatazione che la tecnologia ha cambiato molti modi in cui interagiamo con i servizi che ci vengono offerti, ma la sanità non è stata praticamente toccata da questa evoluzione. È rimasta, si spiega, in un “passato rigido, opaco e disconnesso”.
Aim – che sta per artificial intelligence e medicine come anche per augmented interaction e mobility – nasce quindi innanzitutto come piattaforma di sanità digitale che raccoglie dati medici e sanitari grazie alla sensoristica in stile fitness-IoT e li mette a disposizione di algoritmi di machine learning e delle realtà che possono sfruttarli adeguatamente, eliminando i “silos” informativi tipici dei sistemi sanitari attuali grazie a un approccio con API aperte.
Un elemento che Aim vuole eliminare è il ricorso dei pazienti a una stessa struttura – l’ospedale – anche quando le loro condizioni sono molto diverse. Un paziente che ha bisogno di un controllo approfondito ma di routine, uno che ha una patologia cronica e uno che presenta un caso acuto da chiarire devono comunque rivolgersi allo stesso modo a una clinica o un ospedale. E qui chi li accoglie molto spesso non ha una visione unica integrata dei loro dati clinico-sanitari.
Così uno degli elementi tipici di Aim è una piccola clinica mobile. Si tratta di un veicolo autonomo che si reca presso il paziente e contiene alcuni strumenti diagnostici di base, ad esempio per la valutazione della pressione arteriosa, della postura, del ritmo cardiaco e della respirazione.
Si tratta di un complesso di strumenti che permettono una auto-valutazione dello stato di salute, in maniera molto più “amichevole” rispetto al recarsi in una struttura sanitaria.
La mini-clinica mobile Aim può anche distribuire alcuni farmaci tra i più comuni (analgesici, antibiotici…) e contattare direttamente personale umano se ritiene che i risultati dei suoi test richiedano un consulto più approfondito. Nei casi di emergenza provvede a portare il paziente presso un pronto soccorso o un ospedale.
La visione che sta alla base di Aim, sostanzialmente, è che parte della complessità legata al sistema sanitario sia corretta perché “non c’è nulla di più importante della salute”. Ma una gran parte di questa complessità non ha giustificazioni e deriva semplicemente dallo stratificarsi nel tempo di elementi scollegati tra loro.
Adottare nuove tecnologie e nuovi modelli di business permetterebbe invece ai pazienti di essere più coinvolti nella gestione della loro salute.