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La tecnologia mobile nel futuro del settore sanitario post Covid

Il futuro delle strutture sanitarie, il modo in cui opereranno, l’utilizzo della tecnologia che faranno, è strettamente legato alla evoluzione della pandemia da Covid-19. In questo senso è incerto, come ci conferma Wayne Miller, Responsabile Emea Healthcare Practice di Zebra Technologies.

I grandi leader mondiali – dice – i provider di servizi sanitari e gli scienziati concordano sul fatto che a livello globale manchi la possibilità di svolgere test su larga scala e questo è causato, secondo alcuni, dall’inadeguatezza di fondi e risorse messi a disposizione, mentre altri sostengono che il vero ostacolo sia l’assenza di best practice a cui riferirsi e la mancata standardizzazione dei processi”.

Mentre passiamo alla fase successiva dei test, i provider di servizi sanitari devono poter fare affidamento su sistemi realmente efficaci. Poter contare su valide soluzioni tecnologiche per la raccolta dei dati sarà fondamentale per andare avanti.

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E allora in che modo la tecnologia nel comparto sanitario può migliorare l’efficienza e la sicurezza durante la fase di test?

Nelle prime fasi della pandemia – osserva Miller – molti provider di servizi sanitari sono tornati a servirsi di carta e penna per acquisire i dati dei pazienti e etichettare dei campioni. Oggi invece, la maggior parte dei paesi è in grado di automatizzare queste operazioni considerate cruciali quali l’identificazione contactless del paziente positivo, la conclamazione del caso, se necessario, e gli aggiornamenti delle cartelle cliniche elettroniche utilizzando computer portatili, scanner di codici a barre e tablet. Possono persino generare etichette dei campioni codificate correttamente utilizzando stampanti portatili. Combinando le giuste tecnologie, possiamo accelerare la raccolta e l’elaborazione dei test e ridurre il rischio di errori manuali nell’aggiornamento delle cartelle cliniche, nell’etichettatura dei campioni o nella comunicazione dei risultati. Diventa più facile anche sviluppare concrete strategie di trattamento e contenimento”.

Di cosa devono tenere conto gli ospedali prima di implementare la tecnologia nelle strutture di assistenza temporanea?

Generalmente, secondo Miller, gli ospedali sono ben attrezzati e preparati al trattamento di pazienti con problemi che vanno da condizioni critiche non infettive, come infarti e ictus, a casi di trauma derivanti da incidenti stradali o sul lavoro e infezioni virali come l’epatite C.

Il nuovo scenario, derivante dalla situazione attuale li ha costretti a rivalutare il personale esistente, i flussi di lavoro e l’infrastruttura tecnologica.

Le strutture ospedaliere temporanee devono essere adeguatamente equipaggiate, e il personale ben addestrato, qualora si verifichi un secondo picco della pandemia o nel caso in cui compaia un altro grave fenomeno perturbante, con conseguente afflusso di un numero elevato di pazienti.

Sicuramente – dice Miller – implementare i necessari servizi tecnologici in ambienti ospedalieri remoti è sfidante. Ad esempio, i provider di soluzioni IT non possono essere fisicamente presenti sul posto per supportare gli sforzi degli operatori sanitari con la stessa facilità rispetto ad un ospedale locale. Quasi tutto ora deve essere gestibile da remoto, rispettando le restrizioni negli spostamenti e il distanziamento sociale”.

Come possono le strutture ospedaliere temporanee diventare più efficienti svolgendo le loro attività in mobilità?

I responsabili delle strutture ospedaliere temporanee devono adeguare le tradizionali modalità di gestione, i processi e le dotazioni tecnologiche per poter garantire il fattore di moltiplicatore di forza insito nel loro progetto.

Dice Miller che “quando si combatte un focolaio virale, mantenere lo status quo non è un’opzione, a meno che l’ospedale non abbia la tecnologia adeguata a gestire un volume di pazienti che aumenta repentinamente. È possibile inoltre che venga chiesto a queste strutture di condividere in tempo reale i dati a loro disposizione con le agenzie governative per supportare il processo decisionale in materia di sicurezza pubblica”.

In particolare, la tecnologia mobile consente alle organizzazioni di gestire volumi di dati più elevati per garantire un trattamento dei pazienti più sicuro ed efficiente. “A livello multidisciplinare, il personale può collaborare, ricevere e agire sulla base di alert ricevuti in tempo reale che provengono dal monitoraggio dei pazienti, tenere traccia delle risorse considerate critiche, verificare l’identità dei pazienti e lo stato di salute per attuare rapidamente misure di quarantena o individuare il trattamento più adeguato”.

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