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StartUp Health, il calo stagionale non frena le prospettive

Dietro a una trimestrale solamente all’apparenza negativa, lo StartUp Health Insights rivela invece una serie di indicazioni utili a confermare lo stato di salute delle startup nel settore Sanità, insieme a tendenze ormai in fase di consolidamento.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è certamente vero come la raccolta di finanziamenti del terzo trimestre sia risultata in calo da 4,9 miliardi di dollari a 2,8 miliardi di dollari.

Tuttavia, nel confronto trimestrale diretto, il dato è perfettamente in linea con quelli degli anni immediatamente precedenti, segnando invece un passo in avanti di 0,3 miliardi di dollari in confronto al 2017.

Inoltre, anche se il terzo trimestre si conferma il meno generoso in termini di contratti conclusi e relativi finanziamenti, rimangono tutte le premesse affinché il 2019 si chiuda come il secondo anno migliore dall’inizio dei rilevamenti nel 2010.

Come già emerso a metà periodo infatti, il 2018 ha rappresentato per certi versi un’eccezione. Il momento culmine di un mercato ora più attento alla qualità dei risultati, allo sviluppo di progetti già avviati e agli obiettivi, e non più solo alla quantità dei progetti avviati.

Da gennaio a fine settembre, lo StartUp Health Insights registra infatti un totale di 10,4 miliardi di dollari raccolti da 556 progetti. Lontano dai comunque non irraggiungibili 14,6 miliardi di dollari di tutto il 2018, molto più vicini invece agli 11,7 miliardi di dollari dell’intero 2017.

Più difficile tuttavia pensare di eguagliare le prestazioni dell’ultimo biennio sul numero dei progetti finanziati. Al momento appare infatti consolidarsi la tendenza a una certa selezione, aumentando di conseguenza i singoli importi e le nuove iniezioni ad attività già avviate. Se i 776 contratti conclusi nello scorso anno difficilmente saranno eguagliati, ancora meno probabile sarà per il picco di 869 di due anni fa.

 

Fonte: StartUp Health Insights

L’orizzonte StartUp Health si allarga

Il predominio degli USA in termini di numero ed entità dei finanziamenti monitorati dallo StartUp Health Insights è sempre più in discussione. Guardando ai primi dieci progetti, la media degli importi raccolti è sempre favorevole al Nuovo Continente. In calo però, il divario.

Soprattutto, il titolo per il miglior contratto trimestrale si sposta a Londra, dove Babylon Health ha raccolto da sola 550 milioni di dollari per il proprio progetto di consultazioni a distanza via app con medici e operatori sanitari sfruttando messaggi di testo e video. Di gran lunga, più dei cento milioni di dollari ottenuti invece dalla cinese AllinMD, per un progetto nel settore della formazione professionale.

Ritornando agli USA, la migliore prestazione semestrale sono i 200 milioni di dollari a disposizione di Capsule per una versione evoluta di farmacia online. Più compatta in questo caso la graduatoria, con al secondo posto i 160 milioni di dollari di Freenome impegnata nella ricerca contro il cancro, seguita dai 121 milioni di dollari di Recursion Pharma intenzionata ad applicare principi di intelligenza artificiale in medicina. Chiude la serie di progetti capaci di raccogliere almeno cento milioni di dollari VillageMD, al servizio delle procedure di cura e assistenza.

Aggiustamenti o poco più invece, sulla distribuzione geografica. Anche i principali poli di attività sono infatti ormai in fase di consolidamento. A livello statunitense, con le aree di San Francisco da una parte e l’accoppiata Boston-New York sulla sponda atlantica.

Con 2,7 miliardi di dollari totali distribuiti su 139 contratti, la prima tuttavia supera di gran lunga le altre due messe insieme, rispettivamente a quota 1,2 miliardi di dollari, per 97 contratti, e 734,3 milioni di dollari frutto di 44 iniziative. Dietro, a una certa distanza, avanzano comunque sia Chicago, salita a 354,1 milioni di dollari, sia Salt Lake City, con 282,6 milioni di dollari.

Netto nella circostanza il divario con il resto del mondo, indice di un approccio differente. Una sorta di Sistema Made in USA contro iniziative invece più individuali. In questo scenario, la China riconquista il centro dell’attenzione, imponendo Pechino come baricentro grazie a 725,4 milioni di dollari raccolti da un numero decisamente inferiore di startup, dieci.

Anche in questo caso però, la concorrenza si fa sotto. Parigi si candida quale principale polo europeo, grazie a 8 finanziamenti per complessivi 394 milioni di dollari. Più dei 181,9 milioni di dollari destinati a Tel Aviv, dove però 12 destinatari indicano un maggiore fermento.

Solo quinta Londra, con una raccolta pari a 129,9 milioni di dollari, inferiore anche ai 178,1 milioni di dollari di Bangalore. La capitale inglese è capace però di registrare il maggior numero di protagonisti, 13.

Fonte: Babylon Health

Obiettivi condivisi

Acquista infine consistenza l’idea Startup Health di focalizzarsi su dieci tematiche precise, al tempo stesso considerati obiettivi principali per aumentare il benessere globale. Definiti Moonshot, aiutano anche a inquadrare meglio le destinazioni degli investimenti.

Per volume, tre svettano su tutti gli altri. In particolare, estendere e agevolare l’accesso alla cure resta la priorità assoluta. Dall’inizio dell’anno, ha già raccolto investimenti in 259 progetti, 101 dei quali nel terzo trimestre, dove la raccolta di 1,6 miliardi di dollari è praticamente in linea con il periodo precedente.

Caso eccezionale considerando la flessione naturale del periodo estivo. Non a caso, anche il secondo settore più redditizio, per certi versi affine al primo, la riduzione nel costo delle cure, si è dovuta in qualche modo accontentare di vedere finanziate 43 iniziative (contro le 73 del secondo trimestre), per un totale di 670 milioni di dollari.

Invertita la tendenza invece della cura vera e propria delle malattie. La cifra raccolta di 832 milioni di dollari risulta maggiore, destinata però a sostenere un numero di progetti inferiore, 43.

Startup Heatlh tiene anche a sottolineare l’andamento considerato positivo di due temi in particolare tra gli altri. Non tanto per l’entità di investimenti e progetti, quanto per il loro impatto sociale.

Il supporto alle campagne in difesa dei diritti delle donne, inizia a produrre risultati. L’ammontare relativamente contenuto, 39,3 milioni di dollari destinati a 7 progetti, del terzo trimestre, consolida comunque la crescita importante anno su anno.

Discorso analogo per le soluzioni destinati alla salute dei bambini, dove 7 nuovi progetti si aggiungono a quelli esistenti, eguagliando anche in questo caso quelli del trimestre precedente, sostenuti da investimenti per 15,8 milioni di dollari.

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