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Automazione del lavoro e mobilità clinica per l’efficienza degli ospedali

Un studio globale sul settore healthcare “Smarter, More Connected Hospitals” (Ospedali più intelligenti e connessi) di Zebra Technologies dimostra quanto può essere importante l’uso di strumenti tecnologici avanzati per rispondere alla sempre più forte propensione dei reparti di terapia intensiva verso una maggior resilienza e la digitalizzazione dell’esperienza sanitaria del paziente.

L’89% dei decision-maker e l’83% dei medici intervistati concorda sul fatto che l’acquisizione dei dati in tempo reale è essenziale per offrire al paziente le migliori cure. Le strutture ospedaliere stanno investendo sempre di più in dispositivi che abilitano la mobilità clinica, sistemi di localizzazione in tempo reale (RTLS) e soluzioni smart per ottimizzare i flussi di lavoro e renderli più smart e connessi.

Tuttavia il 67% dei dirigenti ospedalieri non ritiene che le loro organizzazioni stiano investendo a sufficienza per massimizzare l’efficienza del personale e che bisogna fare di più in questa direzione.

Circa due terzi dei dirigenti riconoscono che medici e operatori sanitari sono sovraccarichi durante i turni di lavoro e passano troppo tempo a localizzare attrezzature e forniture mediche.

Più della metà riferisce, inoltre, che anche il personale amministrativo è sovraccarico e fa fatica a completare le attività lavorative nei tempi assegnati.

Metodologia dell’indagine

Lo studio di Zebra è stato condotto tramite un sondaggio online che ha coinvolto più di 500 dirigenti ospedalieri di alto livello in ambito medico, IT e reparto acquisti. L’obiettivo dello studio è comprendere il ruolo della tecnologia negli ospedali attrezzati con terapie intensive. Tutti i dati sono stati raccolti ed elaborati da Azure Knowledge Corporation, società di ricerca che ha condotto l’indagine in Asia Pacifica, Europa, America Latina e Nord America.

Dando la massima priorità alla sicurezza e al benessere delle persone, i manager in ambito ospedaliero si stanno affidando sempre più alla tecnologia per alleviare lo stress di medici e infermieri, ridurre gli errori causati da processi e soluzioni gestiti manualmente e, non da ultimo, permettere al personale di dedicare più tempo ai pazienti:

L’80% circa dei dirigenti prevede di automatizzare i flussi di lavoro nel corso del prossimo anno per migliorare la gestione della supply chain, facilitare la tracciabilità di attrezzature sanitarie e risorse mediche, coordinare al meglio i pronto soccorso e le sale operatorie, e semplificare la gestione del personale.

Tre quarti dei responsabili prevedono di implementare tecnologie di localizzazione come l’identificazione a radiofrequenza (RFID) per tracciare meglio le attrezzature e la raccolta dei campioni, oltre a migliorare il flusso di lavoro dello staff e di accrescere la sicurezza del paziente.

Inoltre, guardano con attenzione anche soluzioni di localizzazione capaci di rendere più dinamici ed efficienti i flussi di lavoro e migliorare la sicurezza e la conformità delle attività del personale rispetto alle norme previste.

Altrettanti dirigenti affermano che integreranno soluzioni come sensori IoT, prescriptive analytics e Intelligenza Artificiale per migliorare l’assistenza ai pazienti sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale.

L’84% dei dirigenti è convinto che la qualità dell’assistenza ai pazienti migliorerebbe se infermieri, medici e operatori sociosanitari potessero usufruire di strumenti di collaborazione, oltre alla possibilità di utilizzare i dispositivi mobile personali per accedere alle applicazioni sanitarie.

Oggi l’approccio alla mobilità sta evolvendo: il 49% dei dirigenti intervistati ora fornisce al personale dispositivi destinati all’assistenza sanitaria in dotazione presso la struttura: sempre di più i medici hanno bisogno di dispositivi durevoli e robusti, e con la possibilità di esser gestiti a distanza, la sicurezza dei dati è diventata una priorità assoluta.

Chi ha già implementato soluzioni per la mobilità clinica sta già registrando risultati positivi sulla qualità e sul costo dell’assistenza al paziente: 8 su 10 citano, tra i tanti benefici, un miglioramento dell’accuratezza e della precisione dei flussi di lavoro, nonché una riduzione degli errori medici prevenibili.

La maggior parte dei dirigenti ospedalieri prevede di dotare quasi tutto il personale con dispositivi aziendali nell’arco dei prossimi cinque anni. Tuttavia, la priorità ora è rivolta agli infermieri assegnati ai reparti di pronto soccorso, alle unità di terapia intensiva e alle sale operatorie, nonché ai responsabili IT, della supply chain, a chi gestisce l’inventario e si occupa del trasporto dei pazienti.

Anche la telemedicina e il monitoraggio a distanza dei pazienti sono considerati una priorità in quanto rappresentano un vero e proprio beneficio a supporto del personale dei reparti di terapia intensiva e in pronto soccorso. I Dirigenti più lungimiranti sono pronti ad avviare una transizione da processi manuali e reattivi a sistemi più ricettivi e predittivi nei prossimi anni.

Oggi già un gran numero di team dedicati al procurement e all’IT sta lavorando per dotare tutto il personale di soluzioni di mobilità che consentano l’accesso a strumenti di comunicazione e tracciabilità intelligenti e di trarre pieno vantaggio dalle soluzioni di automazione progettate per ottimizzare i flussi di lavoro e migliorare i modelli di assistenza al paziente. Si prevede che nei prossimi due anni tanti medici, farmacisti, radiologi, tecnici di laboratorio, medici di pronto soccorso e di terapia intensiva potranno contare su un dispositivo tecnologico.

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