Sono big data, blockchain, cloud computing e cybersecurity le principali tecnologie su cui stanno investendo le aziende del settore farmaceutico, secondo una ricerca di GlobalData.
Secondo lo studio Emerging Technology Trends Survey – Pharma 2019, più del 70% degli executive operanti in aziende farmaceutiche stanno dando priorità alle tecnologie di protezione dei dati e alle soluzioni di storage per i propri investimenti.
Peraltro, si tratta di una preoccupazione tutt’altro che immotivata.
Come ha ricordato Urte Jakimaviciute, Senior Director of Market Research di GlobalData, nel dark web i dati sottratti ad organizzazioni del settore farmaceutico (studi clinici , formule chimiche, segreti industriali e altri) hanno un alto valore economico. I danni conseguenti ad un attacco informatico che porti ad un data leak sono tuttavia ancora più ingenti, se si considera l’inevitabile ricaduta negativa sulla brand reputation.
L’industria del farmaco è una delle più regolamentate al mondo. Infatti, alle organizzazioni viene richiesto di aderire ad un ampio ventaglio di leggi e regolamenti, che svariano dagli studi clinici, passando attraverso l’attività produttiva e le operazioni di marketing.
Negli anni, il settore ha anche affrontato un crescente numero di restrizioni e compliance inerenti alla gestione di dati privati e sensibile, oltre a doversi conformare alle leggi in materia di protezione dei dati.
Sebbene il successo delle aziende del settore dipenda strettamente dalle innovazioni, i progressi tecnologici hanno anche condotto ad un considerevole aumento dei rischi di data breach e cyber attacchi.
La riflessione è semplice: al crescere della digitalizzazione di una organizzazione, aumenta anche il rischio a cui essa è esposta.
Per questo, la sicurezza informatica è strettamente correlata a cloud computing, blockchain e big data.
Grandi volumi di dati richiedono elevati livello di sicurezza. È necessario quindi garantire che lavorazione dei dati, spostamento e archiviazione degli stessi sia privo di rischi.
Sebbene calcolare il ritorno degli investimenti in sicurezza informatica si sempre complesso, è impensabile risparmiare su questo aspetto.
Il costo di una sottovalutazione dei rischi sarebbe di gran lunga più oneroso.