Come per ogni settore, anche per il mondo della sanità la trasformazione digitale si sta rivelando un passaggio fondamentale per incrementare l’efficienza del sistema e migliorare il livello di cura dei pazienti. In realtà, guardando al passato, il settore sanitario è stato lento ad abbracciare le nuove tecnologie e modificare e innovare il proprio modo di operare.
Secondo Andrea Diazzi, Direttore Vendite di Liferay Italia, Grecia e Israele l’elemento di novità più evidente è senza dubbio il Fascicolo Sanitario Elettronico, strumento che si sta progressivamente diffondendo per sostituire la tradizionale cartella clinica cartacea che, mal strutturata, classificata o addirittura illeggibile, ha ormai raggiunto i suoi limiti.
Il FSE ha accresciuto in maniera sensibile la sua penetrazione, passando tra il 2019 e il 2021 da 12 milioni a circa 32 milioni. Assieme al FSE, c’è un intero settore che si sta digitalizzando, sulla spinta del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, approvato di recente, che prevede 18,5 miliardi per la definizione di una “nuova” Sanità, che si baserà proprio sul digitale, per modernizzare e innovare il sistema e garantire accesso a servizi ottimizzati ed efficaci.
Come accennato in partenza, prosegue Diazzi, il settore sanitario si è spesso rivelato particolarmente lento ad accettare nuovi approcci innovativi e adottare nuove tecnologie. Le criticità erano già numerose e la pandemia le ha fatte emergere in modo ancor più evidente. La loro constatazione, unita ai cambiamenti normativi nell’assistenza sanitaria, ha influenzato l’operatività delle aziende del settore nell’ottica di offrire cure e assistenza sempre migliori ai pazienti.
Gestire le cartelle sanitarie digitali, processando e integrando dati provenienti da diverse fonti e sistemi, e provvedere alla loro aggregazione in un luogo centralizzato non è un compito semplice. Lo è ancora meno in fase di emergenza sanitaria. L’Italia sta affrontando un cambiamento significativo, con i dati di Anitec-Assinform che prevedono una crescita del mercato digitale italiano del 3,4%, nel 2021 e del 3,3% nel 2022.
Secondo il manager di Liferay, questa rivoluzione porta con sé numerose promesse, in particolare per quanto riguarda l‘informatizzazione del processo di cura e lo sviluppo di tecnologie interoperabili, che dovrebbero connettere tra loro pazienti, assistenti, studi medici e anche gli stessi dispositivi medicali, per offrire la massima efficienza nella cura dei pazienti.
A tutto questo si aggiungono le aspettative elevate dei clienti – in questo caso i pazienti – che sono diventati sempre più digitali e si aspettano quindi di navigare e utilizzare portali facili, intuitivi, con informazioni aggiornate e un’esperienza digitale fluida e agile. Per soddisfare queste esigenze, le aziende sanitarie stanno quindi innovando strumenti, tecnologie e funzionalità, al fine di ottimizzare la customer experience su due fronti – quello dei pazienti e dei clienti – per chi offre servizi B2B – ottimizzando operazioni ed efficienza.
Si parla oggi di patient experience, che le organizzazioni sanitarie dovrebbero fornire ai loro pazienti, per garantire un’esperienza digitale a 360 gradi, che semplifichi il rapporto medico/paziente, agevolando una gestione digitale intuitiva e agile di richieste, prenotazioni e pagamenti
Creare portali personalizzati permette infatti di soddisfare le esigenze dei pazienti, basandosi sull’analisi del comportamento e di accelerare le procedure relative a pratiche di dimissione, raccolta e archiviazione delle cartelle sanitarie, operando in completa sicurezza e nel rispetto delle normative. Digitalizzare significa inoltre ridurre il tempo impiegato nella gestione delle attività amministrative, per permettere alle risorse operative di dedicarsi alle attività principali, cioè la cura dei pazienti.
Le nuove tecnologie permettono la creazione di performanti piattaforme di telemedicina, che possono offrire una vasta gamma di servizi di cura, come la tele-assistenza o la tele-refertazione, permettendo di assistere il paziente attraverso un’applicazione efficiente e sicura, in qualsiasi momento e luogo.
In aggiunta alla patient experience, in fase di modernizzazione è importante prendere in considerazione anche l’esperienza degli operatori sanitari, ai quali devono essere messi a disposizione tutti gli strumenti e i dispositivi che consentano loro di operare in modo veloce e flessibile. Creare portali ad hoc, sui quali siano disponibili fascicoli e informazioni sanitarie aggiornati sui pazienti, permetterà di risparmiare tempo prezioso da dedicare all’assistenza, in un ambito sempre più delicato come quello sanitario.
Che si tratti di pazienti o di operatori interni, anche per il mondo della sanità è arrivato il momento di ripensare radicalmente il modo di comunicare con i diversi pubblici di riferimento, di riorganizzare le informazioni da mettere loro a disposizione, in modo che tutti i processi diventino semplici, intuitivi e appaganti, oltre che efficienti. Al centro di tutto, una volta in più, deve esserci l’esperienza.