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Coronavirus: dove e come informarsi correttamente

Da ormai alcune settimane la notizia più importante su tutti i media è la situazione del nuovo coronavirus cinese.

Una enorme mole di informazioni circola senza alcun controllo, contribuendo a generare una diffusa sensazione di pericolo.

Senza dubbio, l’accesso ai dati in modo democratico è uno dei maggiori pregi di internet. Tuttavia l’assenza di qualsiasi tipo di verifica sulla autorevolezza delle fonti mette tutti sullo stesso piano.

Infatti, è spesso difficile per un utente non esperto distinguere pareri espressi da esperti, da chi cerca solo notorietà, o peggio di creare il panico.

Quindi è importante fornire un quadro chiaro degli organismi preposti tanto a combattere il coronavirus, quanto a rilasciare le necessarie informazioni.

Senza dubbio il primo e più importante punto di partenza è il sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Questa organizzazione rilascia le linee guida, stabilisce i livelli di emergenza sanitaria e funge da coordinamento fra tutti gli Stati sovrani. Risulta quindi chiaro che sia la fonte più autorevole, aggiornata e preferenziale per qualsiasi informazione sanitaria globale, in questo frangente sul coronavirus, con particolare riguardo ai consigli tecnici.

oms

La posizione dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità

Il 30 gennaio, l’Oms ha elogiato la Cina per la trasparenza ed il coinvolgimento ai massimi vertici politici, oltre che per i fattivi sforzi per contenere l’epidemia in corso. La Cina ha fin da subito messo in azione una poderosa macchina sanitaria, cercando di isolare i focolai e ponendo in essere ogni precauzione possibile per limitare il contagio, arrivando a sospendere il campionato di calcio e a mettere in quarantena intere città.

Sono stati riscontrati casi in numerosi Paesi membri dell’Oms, e la trasmissione da uomo a uomo è avvenuta anche al di fuori di Wuhan e della Cina stessa.

Tuttavia, l’Organizzazione ritiene che sia ancora possibile evitare la diffusione del virus.
Perchè questo avvenga è necessario che gli Stati attuino corrette misure per la diagnosi precoce e per l’isolamento dei pazienti. Inoltre, è essenziale poter ricostruire gli spostamenti di queste persone, oltre a promuovere un distanziamento sociale commisurato al rischio di contagio.

L’Oms ha ritenuto che la situazione sia ora tale da giustificare lo stato di Emergenza Sanitaria Pubblica di Interesse Internazionale. A differenza di quanto si possa pensare, la ragione non è l’epidemia in corso in Cina, ma la sua propagazione in altre nazioni ad avere indotto questa scelta. Un rapido ed efficace contenimento della diffusione del coronavirus è senza dubbio la risposta più efficace a questa emergenza sanitaria.

Questa misura non è tuttavia in alcun modo sintomo di un grande pericolo globale, men che meno motivo per nutrire dubbi sulla salute pubblica.
Tutt’altro: dimostra che la collaborazione internazionale sta funzionando adeguatamente, e che nessuno sta sottovalutando la diffusione del contagio.

salute
Il numero dedicato del Ministero della Salute

La situazione in Italia

Ad oggi sono due le persone sul suolo italiano contagiate dal virus 2019-nConV. Si tratta di persone cinesi rientrate da un soggiorno nella zona di Wuhan e prontamente messe in quarantena.

Il Governo Italiano ha dichiarato oggi lo stato di emergenza, della durata di 6 mesi. Inoltre è stato determinato uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale.

Si tratta di uno strumento (lo stato di emergenza) che consente di velocizzare l’organizzazione degli strumenti per affrontare gli eventuali casi di diffusione del coronavirus.
Di nuovo, una notizia che non ha lo scopo di allarmare, bensì di rassicurare: il nostro Paese si sta facendo trovare più che pronto per ogni situazione, ma ad oggi non esiste alcuna concreto rischio sul nostro territorio.

Il Ministero della Salute ha creato un numero di pubblica utilità: 1500 oltre ad una pagina web dedicata e una al coronavirus 2019-nConV a cui fare riferimento, ricca di domande e risposte e suggerimenti per chi viaggia.

Social media, uno strumento utile ma da consultare con attenzione

Inevitabilmente, i social media sono uno dei primi punti di raccolta di informazioni cui tendiamo ad attingere.

Quando, nel 2003, scoppio l’epidemia di Sars, i social network non erano ancora stati creati.

Oggi praticamente chiunque ha un account social, o quantomeno li consulta con regolarità.

Questo rende molto facile la diffusione di massa di teorie pseudoscientifiche (quando non palesemente ingannevoli), una su tutte il fenomeno no-vax. Ecco perchè si deve prestare la dovuta attenzione non solo al messaggio, ma anche alla attendibilità di chi lo diffonde.

Tuttavia, i social network possono anche fungere da importante primo livello di sicurezza: in molti paesi del terzo mondo, ad esempio, non esiste una rete capillare di sanità pubblica.

Anche grazie ai social network, una persona può lanciare un allarme avvisando che il proprio villaggio è stato colpito da una malattia diffusa.

A discriminare fra messaggi veri e fake news, viene in supporto la moderna tecnologia: deep learning ed intelligenza artificiale sono già oggi in grado di escludere molti falsi positivi, e l’evoluzione permetterà risultati sempre più accurati.

Solo la scienza e la medicina sono deputate a fornire le risposte adeguate. Nel 2020 non c’è decisamente più posto per riti scaramantici e apprendisti stregoni.

 

 

 

 

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