Messe a fuoco le reali potenzialità della stampa 3D in termini commerciali, il mondo della sanità in generale si afferma come uno dei più promettenti, se non il migliore in assoluto, e al suo interno è il settore dentale a offrire già oggi prospettive concrete.
La combinazione tra esigenze di tecnologie digitali del settore, potenzialità della manifattura additiva e contesti di applicazione al servizio del cliente finale, gioca a favore di chi è pronto a investire.
Come emerge dal rapporto annuale The State of Dental 3D Printing – 2019 curato da SmarTech Markets Publishing e diffuso in questi giorni, serve però ancora qualche passo avanti in termini di presa di coscienza su opportunità e strumenti. Importante inoltre, un migliore inquadramento dei rispettivi ruoli.
Prima di tutto, gli analisti sollecitano gli operatori del settore ad approfondire la conoscenza delle tematiche legate al mondo dentale. Andare cioè oltre la semplice vendita di apparati, per inquadrare più in dettaglio lo scenario e indirizzare il bacino di utenza verso uno sfruttamento ottimale delle potenzialità.
Il traino del mondo 3D
Le cifre sono di quelle importanti. Quando si parla di stampa 3D infatti è proprio il dentale a prospettare le maggiori opportunità. Considerando l’insieme derivante da stampanti, materiali, software e servizi, SmarTech Markets le stima nell’ordine di 2.308,9 milioni di dollari nel corso del 2018. Una netta differenza rispetto al comunque importante medicale, a quota 1.147,58 milioni di dollari. Preceduto però, anche dall’aerospaziale, con 1.158,78 milioni di dollari.
Per buona parte la cifra è legata ai servizi, la cui incidenza nel dentale supera i 1.626 milioni di dollari.
La restante parte è suddivisa soprattutto tra materiali e hardware, rispettivamente incidenti per 414, 80 milioni di dollari e 215,70 milioni di dollari.
Ben più limitata la fetta riconducibile al software, con i restanti 52,3 milioni di dollari.
L’ampia arcata di applicazioni
Sono diversi i settori nei quali cogliere le opportunità. Per buona parte, tra le applicazioni già consolidate, senza tuttavia trascurare i nuovi orizzonti. Da oggi fino al 2027 è il tema delle Protesi scheletrate in metallo o a indirizzare la crescita, con un tasso annuale stimato al 32%.
Subito dietro, il 28% delle Dime chirurgiche per impianti , maggiore di due punti percentuali rispetto all’accoppiata Apparecchi per ortodonzia e Applicazioni particolari in stampa 3D. Da rilevare anche il 25% di avanzamento ogni anno previsto dalle Basi per dentiere e i Porta impronte individuali.
Quattro i principali settori emergenti. Come tali, contraddistinti da crescite percentuali ben più consistenti.
In particolare, il mercato degli Apparecchi ortodontici trasparenti è destinato ad aumentare ogni anno in media del 179%, mentre anche il settore dei Compositi ceramica/resina può vantare un interessante +131%. Completano il quadro delle opportunità, l’impiego di Metalli pregiati in polvere con il 53% e gli Abutment in metallo diretti con il 39% annuo.
Nel breve periodo, i prossimi cinque anni, SmarTech Markets indica tre direttrici principali di crescita. A partire proprio dagli Apparecchi in materiale trasparente. Mercato in rapida ascesa, soprattutto in Asia, vedrà anche una maggiore distribuzione nell’offerta. Nodo della sfida, l’abilità nello sfruttare i nuovi materiali per renderli ancora meno visibili.
Sempre grazie a nuovi materiali, si può puntare a una svolta importante nel mondo delle dentiere complete. Il recente via libera ottenuto negli USA dalla FDA, apre le porte a un diverso approccio alle protesi.
Tra le ipotesi più accreditate dagli analisti, un sistema misto, almeno nell’immediato. Una base stampata in 3D e una serie di impianti più tradizionali fissati sopra, in attesa di perfezionare le tecniche additive anche per i singoli elementi e completare così il ciclo.
Infine, la stampa diretta di singoli denti per impianto a uso provvisorio ma anche permanente, sia in ceramica sia in materiale composito.
Il livello di realismo nei dettagli delle forme stampate e la resistenza sono ormai arrivati a garantire la necessaria affidabilità. Con il riconoscimento ufficiale delle relative certificazioni, si prospetta quindi una nuova era anche quando si parla di corone, ponti e impianti.