Secondo Massimiliano Tacconi, Healthcare Director di 4wardPro, per affrontare i cambiamenti, reagire alle difficoltà e agli eventi non è sufficiente modernizzare le procedure e adottare nuove tecnologie, per quanto innovative e rivoluzionarie. Bisogna ricorrere a capacità e risorse che consentano di gestire un nuovo ecosistema e affrontare anche in futuro difficoltà improvvise.
Questo, in sintesi, è il concetto di resilienza, sempre più utilizzato durante l’emergenza Covid e trasversale a ogni settore di mercato del nostro Paese.
Se tutte le organizzazioni per prosperare devono riuscire a dimostrarsi resilienti, nel settore healthcare questo aspetto è ancora più sentito. I cambiamenti che hanno interessato il mondo della sanità negli ultimi due anni sono stati rapidi ed estremamente dirompenti, non solo nel contesto della corsa ai vaccini e delle campagne di somministrazione, ma anche nei nuovi servizi a distanza per i cittadini e, globalmente, nell’accelerazione della trasformazione dell’intero comparto, spinta da nuove tecnologie come la robotica, l’intelligenza artificiale e il machine learning, l’analisi dei dati e la telemetria.
Il settore sanitario non è mai stato più al centro del cambiamento di quanto lo sia oggi e lo sarà anche nei prossimi anni, rivestendo un ruolo sempre più strategico nel nostro Paese. Già oggi è al centro delle priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con 20,23 miliardi di euro, nello specifico 15,63 miliardi di euro provenienti da NGEU (Next Generation EU) e 4,6 miliardi dal Fondo Complementare destinati al suo sviluppo.
4wardPro, la tecnologia entra in reparto: gli ostacoli da superare
Il connubio per dare vita alla “Sanità del futuro” pare quindi perfetto, ma cosa ostacola ancora il cambiamento?
Durante i nostri incontri con le aziende del settore abbiamo riscontrato una difficoltà persistente dal punto di vista dell’utilizzo delle nuove tecnologie da parte degli operatori, spesso medici e personale non formato sugli aspetti informatici.
Tale criticità è confermata anche dai dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano che evidenzia come in Italia nel settore healthcare permanga un divario rispetto ai Paesi OCSE, con, ad esempio, una digitalizzazione maggiormente frammentata e forti criticità soprattutto sulle competenze digitali dei professionisti sanitari. Se il 60% del personale sanitario, evidenzia l’Osservatorio, possiede sufficienti competenze digitali di base (Digital Literacy), solo il 4% ha un livello soddisfacente nelle competenze digitali professionali (eHealth Competences).
In una prima fase della digitalizzazione le competenze informatiche richieste al personale nelle strutture sanitarie si limitavano alla raccolta e archiviazione dei dati, in posizioni soprattutto amministrative. A questa condizione ha fatto seguito una seconda era dell’informatizzazione delle strutture sanitarie che ha portato alla necessità di introdurre criteri gestionali e manageriali nelle strutture, con un IT considerato a diretto contatto con temi legati al controllo della spesa o alla gestione efficiente dei processi aziendali. Anche in questo secondo momento la tecnologia restava ancora lontano dalle professioni mediche e maggiormente legata a competenze di base. Oggi, invece, la volontà di sfruttare la potenzialità delle tecnologie per innovare e migliorare l’erogazione dei servizi porta la professione medica a doversi confrontare in modo sempre più diretto con una cultura nata al di fuori del mondo sanitario.
Si tratta di una necessità che il settore percepisce come sempre più urgente. Durante l’ultima edizione del convegno nazionale dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), discutendo su come utilizzare al meglio le risorse previste dal PNRR sul fronte del rinnovamento tecnologico e digitale, gli esperti del settore hanno fortemente sottolineato come non solo l’innovazione tecnologica debba essere “mirata e razionalizzata”, ma necessiti di essere posta in stretta “relazione con la presenza e la formazione del personale dedicato”.
Lorenzo Leogrande, presidente di Aiic ha infatti sottolineato come sia necessario investire nella formazione fin delle facoltà di medicina perché vengano introdotte tematiche come intelligenza artificiale, risk management, Health technology assesment, big data. Tutti temi che oggi non possono essere tralasciati nella formazione della professione medica.
Formazione cultura: la chiave per vincere le resistenze
Se in passato le strutture ospedaliere potevano gestire gli aggiornamenti e la formazione di base sulle nuove tecnologie acquisite principalmente al proprio interno, oggi con la crescente complessità tecnologica risulta quasi impossibile per loro assumersi l’onere formativo, individuare le competenze migliori e dedicare spazi e personale a queste attività.
Per questo supportare le aziende sanitarie nel processo di trasformazione digitale non significa più solo offrire loro soluzioni atte a raccogliere e rendere interoperabile il dato clinico, sempre di più, accompagnarle nel processo di formazione delle risorse e training sulle soluzioni.
Per fare questo 4WardPro si appoggia alle competenze e risorse della propria unit trasversale dedicata al Change Management & Learning, e ha appena lanciato una nuova offerta dedicata al mondo healthcare.
L’obbiettivo è unire le proprie sue soluzioni tecnologiche, H-Connect, il Clinical Data Repository per la concentrazione, consultazione e l’inoltro di documenti sanitari, H-Sign, per la firma in formato PadES dei documenti clinici e l’invio al Fascicolo Sanitario Elettronico, e H-Desk, per supportare gli Uffici Relazioni con il Pubblico delle strutture sanitarie, a piani di formazione appositamente creati, focalizzati sulla comunicazione e sull’adozione di queste soluzioni.
Le risorse che 4WardPro mette a disposizione delle organizzazioni sono molto varie, da uno starter kit gratuito per tutti i clienti del settore sanitario a pacchetti personalizzabili e acquistabili in momenti successivi e dedicati a quattro macroaree: comunicazione, adoption e formazione, organizzazione e training specifico sulla singola soluzione.
Secondo 4WardPro la formazione in aula, l’e-learning, i video tutorial, le survey condotte all’interno dell’organizzazione per verificare il grado di adozione tecnologica e di gradimento, sono solo alcuni esempi dei tanti strumenti che oggi siamo in grado di offrire alle aziende healthcare con l’obiettivo di aiutarle a vincere eventuali resistenze, attraverso un processo di formazione articolato e puntuale e aiutandole nella condivisione dei risultati ottenuti internamente e con il board, fino a sviluppare per loro un piano di change management completo.
Il punto cruciale, che con questa nuova proposizione ha voluto cogliere 4WardPro, è che unendo una governance puntuale delle iniziative digitali allo sviluppo di una cultura condivisa e delle competenze digitali nei medici, negli operatori e in tutto il personale sanitario, non solamente nelle figure IT, sarà possibile raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione che l’organizzazione si pone e aprire la strada ai cambiamenti del futuro.