Si è conclusa la fase 2 di Vicini di salute, progetto di telemedicina nato nel 2018 da Philips e Pfizer per migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti cronici con soluzioni digitali connesse.
Il programma si confrontato con la pandemia da Covid-19, che ha acuito l’utilità della telemedicina (i partecipanti potevano essere monitorati senza recarsi in ospedale) e ha messo alla prova le aziende e le strutture ospedaliere coinvolte.
Il progetto di telemedicina Vicini di Salute ha raccolto risultati importanti.
In primo luogo, si è registrata un’aderenza alle terapie pari al 97%, un dato molto elevato anche tenendo in considerazione le limitazioni alle classiche interazioni medico/paziente dovute alla pandemia.
Significativo anche l’impatto sul percorso di cura, che i pazienti hanno giudicato positivamente per tutte le variabili prese in considerazione, per quanto riguarda la disponibilità di informazioni utili sulla malattia e la misurazione dei propri parametri vitali.
Oltre il 50% dei pazienti ha inoltre percepito un miglioramento nel proprio rapporto con il medico.
Tutto questo si ripercuote su una valutazione molto positiva dell’esperienza in generale da parte dei pazienti che promuovono anche l’utilizzo di strumenti digitali per supportare il percorso di cura.
Positivo il riscontro anche del personale sanitario, sia in termini di servizio al paziente che di esperienza professionale: l’80% dei medici, infatti, ritiene sia migliorata la possibilità di accesso alle informazioni del paziente e il 75% ha visto crescere il numero delle informazioni disponibili, elementi che hanno portato l’84% a evidenziare un miglioramento della relazione con il paziente.
Il progetto di Philips e Pfizer ha visto coinvolte sei strutture ospedaliere e ha riguardato diversi ambiti clinici: USL Toscana Centro per i pazienti affetti da fibrillazione atriale, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma per il tumore alla mammella, l’Ospedale San Martino di Genova e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Federico II Napoli per l’acromegalia e l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma per l’artrite reumatoide e la colite ulcerosa.
Basato sulla condivisione di informazioni e dati tra medico e paziente attraverso un dispositivo digitale, il programma di telemedicina Philips-Pfizer permette ai pazienti di essere costantemente collegati con il medico e ricevere avvisi e promemoria rispetto all’aderenza alla terapia e al follow-up, alle richieste di monitoraggio dei parametri vitali, oltre a messaggi motivazionali.
Il medico è così in grado di avere sotto controllo le condizioni del paziente e può intervenire in caso di necessità.
Ed è questa la duplice anima al centro del progetto: da un lato la formazione continua del personale della struttura sanitaria, che può monitorare costantemente il paziente a carico, dall’altra la responsabilizzazione del paziente che, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e integrate, migliora la propria esperienza di cura grazie alla vicinanza costante con il medico e a un maggior coinvolgimento nel proprio percorso di gestione della malattia.