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Oracle svela la sua visione del futuro del settore healthcare

La prima Oracle Health Conference ha evidenziato che, grazie all’acquisizione di Cerner, a un ricco portafoglio di servizi applicativi e di infrastrutture cloud e a nuove funzionalità healthcare basate sull’intelligenza artificiale, Oracle si trova in una posizione unica per soddisfare le esigenze in evoluzione di questo settore critico.

Alla conferenza, Mike Sicilia, Executive Vice President, Oracle Global Industries, ha parlato di come Oracle stia lavorando per “ridefinire completamente” lo spazio EHR spostando la piattaforma Cerner verso un modello aperto e basato sul cloud.

Sicilia ha annunciato che Oracle sta migrando centinaia di clienti Cerner sui servizi Oracle Cloud Infrastructure (OCI) nel corso di quest’anno solare, migliorando la sicurezza, l’affidabilità e l’usabilità della loro piattaforma EHR e dando loro accesso alle nuove funzionalità di intelligenza artificiale clinica che Oracle sta iniziando a integrare in OCI in collaborazione con Cohere.

Ad esempio, è possibile addestrare i modelli di intelligenza artificiale su una serie di dati specifici relativi a una determinata malattia o condizione.

È un termine improprio pensare che siano necessari set di dati incredibilmente grandi per ottenere intelligenza o potenziali percorsi clinici per una particolare malattia“, ha detto Sicilia. “Possiamo addestrare i modelli su serie di dati molto piccole che creano effettivamente intelligenza“.

Mike Sicilia ha inoltre annunciato che Oracle Health sta compiendo l’audace passo di aumentare la superficie delle API (la parte delle API esposta agli sviluppatori esterni) del 300% nei prossimi 12 mesi. Si tratta delle API che le terze parti utilizzano per collegare il proprio software, ad esempio, a Oracle Health CommunityWorks, Oracle Health Ambulatory ASP e alla piattaforma di intelligence dei dati sanitari di Oracle.

Rendendo disponibili le risorse cliniche e finanziarie di Oracle Health tramite API pubbliche, i partner, i clienti e i fornitori di terze parti possono creare personalizzazioni più avanzate, nonché nuove esperienze e flussi di lavoro che possono aiutare a risparmiare tempo, migliorare le decisioni sulle cure ed eliminare i cicli non necessari. Ad esempio, le organizzazioni possono utilizzare un’API basata su standard esistenti per esaminare un elenco di farmaci utilizzati da un paziente.

La chiave per risolvere il problema dell’interoperabilità a livello tecnologico nel settore sanitario è che non esistono API private, né un modo privato o sofisticato o criptico o, in alcuni casi, addirittura strano di accedere ai dati dei sistemi di cartelle cliniche elettroniche“, ha affermato Sicilia. “È un diritto umano fondamentale poter accedere alle nostre cartelle cliniche in modo longitudinale ogni volta che ne abbiamo bisogno. Oggi non ci sono barriere tecnologiche che impediscano che ciò accada. Le barriere oggi sono politiche ed economiche. Quindi faremo il primo passo e renderemo pubblica ogni singola API“.

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