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Sap Leonardo: sanità digitale, l’innovazione possibile

Con una densa e articolata testimonianza, Mala Anand, President di SAP Leonardo & Analytics, racconta a 01health cosa significa sfruttare la potenza del digitale in sanità

Stiamo assistendo a un cambiamento di paradigma che si basa su un nuovo concetto di azienda connessa e digitale. Una trasformazione di massa si sta verificando nel mercato con processi di business sempre più ricchi di dati e informazioni e dispositivi sempre più connessi.

Questa iperconnettività tra persone, dati, processi e cose crea una nuova intersezione tra business e tecnologia. Promuovere l’innovazione e l’impatto che la tecnologia digitale può avere sulle nostre vite, mi ha tenuto impegnata per oltre 20 anni.

E guardiamo cosa è successo in questi due decenni. Nel settore dell’educazione, ad esempio, la tecnologia ha semplificato l’accesso alle conoscenze e oltre il 25% degli studenti universitari oggi è iscritto a un corso online.

Nelle nostre relazioni, la tecnologia ci aiuta a rimanere in contatto con gli amici d’infanzia, ci permette di vedere cosa stanno facendo i nostri bambini e il 90% dei single adulti ha provato l’esperienza di un appuntamento online. Quando pensi a esempi semplici di come le nuove tecnologie hanno rivoluzionato le nostre vite, pensa a ciò che Uber ha fatto nei trasporti e in che modo la videoconferenza ha diminuito la necessità di viaggiare per lavoro.

Il modo in cui lavoriamo è stato cambiato per sempre. L’automazione, l’intelligenza artificiale e la robotica hanno drasticamente modificato il mercato del lavoro, e si stima che nei prossimi 10 anni avremo un aumento del 30% della produttività.

Qual è il fattore comune di questo scenario? La tecnologia digitale, che ha influenzato in modo sensibile il nostro lavoro e le nostre vite. Ha reso la nostra vita di tutti i giorni più facile e, in molte situazioni, migliore.

La città di Karlsruhe, in Germania, ad esempio, ha creato una rete di lampioni intelligenti in tutto il territorio cittadino, raccogliendo e monitorando i dati sul traffico e sulle emissioni dei veicoli. Con questa soluzione, la città può reagire in tempo reale per migliorare il flusso del traffico e la qualità dell’aria.

Una delle più importanti compagnie di telecomunicazioni in Giappone ha iniziato a misurare i dati biomedici dei conducenti mentre si spostano da un luogo all’altro. I dati sono combinati con le informazioni sulla posizione GPS dell’autobus per fornire un’analisi completa sulla sicurezza, il livello di affaticamento del conducente e un’indicazione sugli strumenti per adottare eventuali soluzioni.

Attraverso queste collaborazioni, combinando business e tecnologia, i clienti utilizzano i dati per trasformare qualsiasi cosa, dal controllo dell’inquinamento alla sicurezza, alla qualità della vita.
Ma mentre guardiamo qual è il reale e innovativo cambiamento, permettetemi di chiedervi questo: stiamo assistendo a una trasformazione con un impatto simile nel settore sanitario?

 

Perché il settore sanitario non tiene il passo?

Diamo un’occhiata a dove si trova il settore della sanità. Prendiamo in considerazione quattro statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization):
• Un decesso su sei è causato dal cancro
• 422 milioni di persone hanno il diabete e nel 50% dei casi non è diagnosticato
• Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte a livello globale, con oltre 17 milioni di morti nel 2015
• E le malattie croniche come il diabete hanno rappresentato 7 delle prime 10 cause di morte nel 2014.

Naturalmente, l’innovazione digitale esiste anche nel settore sanitario – ad esempio, la digitalizzazione delle cartelle cliniche dei pazienti – ma guardando statistiche come quelle sopra riportate, è chiaro che c’è spazio per i miglioramenti.

SAP e Oxford Economics hanno intervistato circa 400 dirigenti sanitari e hanno riscontrato che il 70% ritiene che le ultime tecnologie siano essenziali per la crescita, il vantaggio competitivo e la customer experience.

Ma mentre alcune organizzazioni sanitarie stanno sperimentando iniziative di trasformazione digitale, poche hanno raggiunto la piena maturità digitale. La domanda è: perché?

Innanzitutto, nel settore sanitario l’aspetto economico premia il trattamento, non la prevenzione. Di conseguenza, abbiamo visto investimenti e innovazione in nuove terapie, farmaci e dispositivi medici, ma non abbiamo visto simili investimenti per la prevenzione e il benessere. Abbiamo combattuto l’incendio invece di prevenirlo.

In secondo luogo, l’innovazione si è concentrata sull’hardware, non sul software. Quindi, disponiamo di dispositivi sofisticati per la diagnostica, ma abbiamo ancora un’infrastruttura immatura per acquisire e gestire i dati che generano.
Infine, i sistemi sono disconnessi e i dati vengono conservati in silos. E nel contesto di un settore altamente regolamentato, questo limita la collaborazione.

Trasformazione digitale in azione

Per spiegare l’impatto di queste sfide, diamo un’occhiata a cosa sta accadendo nel campo della cura del cancro.
Se ti è stato prognosticato un tumore, speri che i tuoi dottori stiano basando le loro osservazioni sui migliori risultati combinati anche con dati esterni che spiegano come sono stati trattati altri pazienti con una situazione simile alla tua. Ma nella maggior parte dei casi, il processo decisionale non è molto guidato dai dati.

Infatti, solo il 5% dei pazienti oncologici si iscrive a studi clinici. (E il 5% è veramente rappresentativo dei pazienti del mondo reale?) Di conseguenza, i medici devono estrapolare i risultati dello studio e fare affidamento sulla propria esperienza.
Possiamo fare di meglio. E stiamo facendo meglio.

Curare il cancro con i dati

Il viaggio verso la trasformazione della cura del cancro con le tecnologie digitali è iniziato al National Center for Tumor Diseases (NCT) di Heidelberg, in Germania. Questo centro utilizzava la tecnologia per identificare i marcatori tumorali partendo dalle osservazioni dei medici. Ora, mentre si è seduti con un paziente, i medici possono cercare sia casi clinici locali che osservazioni su altri casi di tumori per identificare gruppi di pazienti simili già trattati, aiutando sia il medico che il paziente a capire i risultati delle diverse terapie.

L’American Society for Clinical Oncology ha sviluppato CancerLinQ, uno strumento che integra i dati di oltre 100 cliniche e 1 milione di pazienti, per aiutare gli oncologi a prendere decisioni terapeutiche migliori. Questo strumento sta creando una sorta di rete basato su ampi set di dati clinici.

Gustave Roussy, uno dei principali istituti di ricerca e centri di trattamento sul cancro del mondo, sta accedendo ed esplorando sia dati clinici che genomici di oltre 300.000 pazienti. Con l’aiuto di questa e di altre organizzazioni, il settore sanitario potrà estendere le sue conoscenze attraverso una rete di grandi dimensioni in Europa: il Cancer Core Network.

Il cancro è solo un esempio. Ci sono molte altre patologie che beneficeranno da questa rivoluzione tecnologica.

Come applichiamo questo nel settore sanitario?

La prima cosa che dobbiamo fare è rompere lo status quo impegnandoci ad attivare un processo decisionale basato realmente sui dati.

Altri passi poi saranno:
1. Stabilire una struttura di governance in modo che i dati siano gestiti in modo formale, coerente e sicuro all’interno dell’organizzazione.
2. Collegare tutti i dati, indipendentemente dalla fonte o dal formato. Ciò include i dati relativi alla salute oltre all’ambiente clinico.
3. Democratizzare l’accesso ai dati e renderli disponibili nell’organizzazione per promuovere una cultura basata su processi decisionali basati sui dati.

Ora, mentre i dati sono il “cosa” su cui dobbiamo concentrarci, la tecnologia è il “come”. E non è necessario sostituire l’infrastruttura IT per farla funzionare, è sufficiente sfruttare ed estendere i sistemi attuali con soluzioni cloud, assicurandosi al contempo che le nuove tecnologie siano:
aperte: per essere integrate facilmente con lo stack corrente
scalabili: per contenere dati sempre crescenti e espandere i set di dati già esistenti
real-time: per ottimizzare i tempi e l’impatto delle cure sui pazienti
Infine, e questa è la cosa più importante da ricordare: mettere il paziente al centro del percorso di digitalizzazione.

Reverse engineering partendo dal paziente

Quando si guarda allo sviluppo di nuove soluzioni, si dovrebbe iniziare dal paziente e poi lavorare a ritroso. Ottenere input da tutte le componenti chiave della cura (ad esempio, infermieri, medici, familiari) è fondamentale quando si sviluppa una nuova soluzione, così come creare esperienze positive e coinvolgenti per il paziente.

La qualità delle cure è data sia da una metrica dei risultati clinici sia dalla qualità dell’esperienza del paziente. Steve Jobs disse una volta: “Le più grandi innovazioni del 21° secolo arriveranno dall’intersezione tra biologia e tecnologia“.

Mala Anand, President di Sap Leonardo & Analytics

Come ho già detto, lavoro alla connessione tra business e tecnologia e uso la citazione di Jobs per via della sua prospettiva unica e potente. Ovviamente Jobs era un gigante della tecnologia, un innovatore considerato come una delle menti più creative e lungimiranti del mondo IT.

Ma era anche un uomo che combatteva il cancro e che aveva subito un trapianto di fegato.
Quello che ci sta dicendo è che abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Le più grandi innovazioni nel settore sanitario nasceranno dalla collaborazione – all’interno di organizzazioni e tra organizzazioni, fra fornitori, finanziatori, ricercatori e aziende tecnologiche.

La sfida per tutti noi è quella di abbracciare questo concetto di collaborazione. Riconoscere che il nostro lavorare insieme non riguarda solo la trasformazione di questo settore, ma il salvataggio di vite in tutto il mondo.
Possiamo farlo e lo facciamo se ci incontriamo all’intersezione, puntando insieme alla collaborazione e alla condivisione.

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