
IBM e Inclusive Brains, leader nelle neurotecnologie non invasive e nell’intelligenza artificiale multimodale, hanno siglato un accordo di studio congiunto per sperimentare tecniche avanzate di AI e quantum machine learning. L’obiettivo dello studio è migliorare le performance delle interfacce cervello-macchina (Brain-Machine Interfaces – BMI) multimodali.
Le interfacce BMI – spiegano le due aziende – possono offrire a persone con disabilità — in particolare coloro che hanno perso l’uso delle mani o della voce — la possibilità di controllare dispositivi connessi e ambienti digitali senza necessità di comandi vocali o operazioni fisiche tramite tastiera, schermo o mouse.
Inclusive Brains mira a migliorare l’accesso all’istruzione e al lavoro grazie agli insight generati dallo studio congiunto. Oltre a promuovere una maggiore inclusione delle persone con paralisi, l’azienda punta a benefici sociali più ampi, come una migliore prevenzione di problematiche fisiche e mentali grazie a una classificazione avanzata e, di conseguenza, a una comprensione più approfondita dei pattern di attività cerebrale.
I sistemi di AI multimodale sviluppati da Inclusive Brains saranno potenziati attraverso i risultati dello studio congiunto con IBM, per consentire l’adattamento personalizzato in tempo reale delle interfacce BMI alle capacità e necessità uniche di ciascun utente, offrendo loro maggiore autonomia e agency nella vita personale e professionale.
Inclusive Brains sta utilizzando le tecnologie e le competenze di IBM in ambito AI e quantistico per operare su diversi passaggi chiave finalizzati a valutare la precisione della classificazione dell’attività cerebrale rispetto ai modelli esistenti, tra cui:
- L’uso dei modelli foundation IBM Granite per generare e revisionare codice, creando benchmark per testare centinaia di migliaia di combinazioni algoritmiche di machine learning, al fine di individuare gli algoritmi più efficienti per la classificazione e interpretazione dell’attività cerebrale;
- La selezione automatizzata degli algoritmi più efficaci per ciascun individuo e il loro utilizzo in cosiddetti “mental commands” (cioè comandi che non richiedono voce né interazioni fisiche) per operare su workstation;
- Una serie di pubblicazioni scientifiche in open science, a beneficio della comunità scientifica e del pubblico;
- Lo studio di tecniche di quantum machine learning applicate alla classificazione dell’attività cerebrale.
I termini “mental commands”, “mind-controlled” e “mind-written” – sottolineano le due aziende – sono espressioni semplificate che non implicano la lettura diretta di comandi o parole dalle onde cerebrali. Nel contesto di questo studio congiunto, tali espressioni descrivono un sistema di intelligenza artificiale multimodale addestrato su segnali provenienti da onde cerebrali, movimenti ed espressioni facciali, movimenti oculari e altri segnali fisiologici, per controllare dispositivi connessi o ambienti digitali senza necessità di contatto fisico o comandi vocali. In sostanza, il sistema di AI multimodale interpreta una combinazione di segnali per dedurre l’intento dell’utente e tradurlo in un’azione.
Lo studio congiunto sarà condotto in conformità ai principi di tecnologia responsabile di Inclusive Brains e IBM, includendo considerazioni etiche e raccomandazioni per un uso responsabile della neurotecnologia e dei dati neurali, come indicato in precedenti pubblicazioni.
“Siamo particolarmente orgogliosi di collaborare con startup innovative come Inclusive Brains e di contribuire allo sviluppo di tecnologie che promuovono la salute della popolazione, fornendo accesso in modo responsabile alle tecnologie AI e quantistiche di IBM,” ha dichiarato Béatrice Kosowski, Presidente di IBM Francia.
“Il nostro studio congiunto con IBM aiuterà Inclusive Brains a sviluppare tecnologie per interazioni profondamente personalizzate tra macchine e utenti. Stiamo passando dall’era delle interfacce generiche a quella delle soluzioni su misura, progettate per adattarsi all’unicità fisica e cognitiva di ogni individuo,” ha aggiunto il Prof. Olivier Oullier, CEO & Co-Fondatore di Inclusive Brains, Chief AI Scientist e Presidente dell’AI Institute presso Biotech Dental Group, nonché Visiting Professor al Dipartimento di Human-Computer Interaction presso la Mohamed bin Zayed University of Artificial Intelligence (MBZUAI).