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Ricerca Vmware: la tecnologia al comando della sanità

Una nuova ricerca commissionata da Vmware per esplorare i legami tra la tecnologia, le persone e  la società e condotta su più di 6.000 consumatori  in cinque Paesi ha scoperto che quasi la metà dei consumatori italiani (45%) si sente a proprio agio – o è addirittura entusiasta – nel sostituire i consulti medici di routine con appuntamenti virtuali a distanza (il 44% a livello europeo).

E questo non riguarda solo le generazioni più giovani, tipicamente tech-savvy; i 45-54enni sono stati tra i più entusiasti all’idea di un nuovo mondo virtuale della sanità.

L’83% degli italiani si identifica come “digitalmente curioso” o “esploratore digitale” – un pubblico pronto e ricettivo per i nuovi servizi digitali, con una crescente fiducia nel potere della tecnologia di avere un effetto positivo sulla salute e il benessere delle persone.

Il 61% dei consumatori, per esempio, è felice all’idea che i membri della propria famiglia con una malattia cronica/di lunga durata possano avere la libertà di vivere più lontano dalle strutture mediche, grazie ai sensori e al monitoraggio dei dati in tempo reale che prevedono quando avranno bisogno di assistenza medica.

O ancora, il 73% pensa che le tecnologie digitali avranno il potenziale per ridurre la diffusione del Covid-19, il 57% ha fiducia che la tecnologia possa abbassare significativamente il rischio di interventi chirurgici invasivi entro i prossimi cinque anni e il 61% crede che possa migliorare significativamente la qualità della vita delle persone vulnerabili, come gli anziani o i disabili.

Infine, quella del videoconsulto è una tendenza che sta crescendo anche in Italia, che pure è ancora indietro in questo ambito: nel 2019, secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano solo il 5% dei medici specialisti e il 3% dei medici di famiglia utilizzavano soluzioni di telemedicina, mentre lo scorso anno tre specialisti su quattro hanno dichiarato che è stata decisiva nella fase di emergenza.

A settembre 2020 la conferenza Stato-Regioni ha approvato un documento, elaborato dalla Commissione Salute, relativo alle modalità di gestione delle prestazioni ambulatoriali a distanza in cui si definiscono specifici criteri e modalità di implementazione della televisita nel paziente cronico.

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