Avvalendosi della tecnologia di stampa 3D PolyJet di Stratasys, Oxy Implant, specialista italiano di impianti odontoiatrici, ha creato un reparto digitale dedicato allo sviluppo di innovazioni cliniche e tecnologiche che hanno un impatto sul paziente ben più significativo rispetto agli impianti tradizionali.
Uno dei vantaggi indiscutibili dei flussi di lavoro digitali è la creazione di soluzioni uniche e su misura. Il settore odontoiatrico ha intuito subito i vantaggi del passaggio al digitale: del resto, non esistono due pazienti identici e un approccio unico per tutti raramente è adeguato.
Il case study descrive come Oxy Digital Solutions (ODS) ha sfruttato la flessibilità, l’accuratezza e l’affidabilità delle stampanti 3D Stratasys DentaJet per sviluppare soluzioni avanzate su misura che rispondono alle nuove esigenze dell’implantologia digitale.
Nell’ultimo decennio l’attenzione dell’odontoiatria restaurativa si è spostata dall’impianto – la parte non visibile di un intervento – alla protesi. Per adeguarsi a questa tendenza, Oxy Digital Solutions (ODS) ha sfruttato la flessibilità, l’accuratezza e l’affidabilità delle stampanti 3D DentaJet di Stratasys per sviluppare avanzate soluzioni personalizzate che rispondono alle nuove esigenze dell’implantologia digitale.
Lo sviluppo della digitalizzazione nell’odontoiatria
Sin dalla sua fondazione nel 1990, Biomec – Oxy Implant, società madre di ODS, è stata in prima linea nella digitalizzazione, che nel frattempo ha acquisito un ruolo sempre più importante nel settore dentale. Nel 2021 l’azienda ha lanciato ODS come reparto interno a supporto dei chirurghi orali e dei laboratori odontoiatrici nell’implementazione graduale dei flussi di lavoro digitali.
Con uno staff di otto persone, attualmente ODS offre competenze diverse tra odontotecnici, ingegneri e personale di assistenza tecnica e commerciale per affiancare chirurghi e laboratori in tutta una serie di attività. Queste includono la scansione intraorale, la corrispondenza dei dati della tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT), la pianificazione chirurgica e la stampa 3D delle guide chirurgiche.
Gli impianti diventano solo una parte del processo
Dal momento che la tendenza del settore è quella di porre la protesi al centro del percorso riabilitativo, i flussi di lavoro delle best practice devono partire dal risultato protesico desiderato per sviluppare un piano che consenta di raggiungere questo obiettivo.
Per adeguarsi a questa nuova situazione, Biomec ha iniziato a lavorare su dispositivi implantari con design ottimizzati in base a questo approccio operativo. Tra le serie Oxy Implant è stata sviluppata la linea Fixo, destinata esclusivamente a soddisfare le esigenze dell’implantologia digitale.
La stampa 3D al cuore dell’innovazione
Per contribuire alla creazione del nuovo reparto digitale e alla realizzazione della serie Oxy Implant, Biomec si è rivolta a Giacomo Moretti, General Manager di ODS – Oxy Implant. Grazie alla sua esperienza pregressa nel settore degli impianti odontoiatrici e all’analisi di diverse tecnologie, è stato in grado di riconoscere rapidamente nelle stampanti 3D Stratasys DentaJet la piattaforma migliore attorno alla quale costruire la nuova suite di funzionalità.
Le stampanti 3D Stratasys sfruttano la capacità della tecnologia PolyJet di utilizzare più materiali contemporaneamente, il che significa che è possibile produrre insieme guide chirurgiche biocompatibili, modelli odontoiatrici, modelli protesici e maschere gengivali flessibili sulla stessa macchina. Le stampanti 3D J3 e J5 DentaJet di Stratasys garantiscono un’estrema precisione di tutti i componenti dentali, fattore di importanza cruciale per i casi di implantologia. La J5 DentaJet offre anche la possibilità di stampare in 3D a colori, il che può aiutare nella pianificazione pre-operatoria e nei modelli didattici ad alta fedeltà che riproducono casi reali.
“Nelle prime fasi di avviamento del reparto digitale di Biomec, ho scelto la stampante 3D DentaJet di Stratasys per la sua grande precisione e affidabilità. Il livello di accuratezza che possiamo ottenere grazie alla combinazione della tecnologia di stampa PolyJet, delle resine specializzate e dell’incapsulamento del supporto, permette di creare geometrie complesse senza correre il rischio di danneggiarle in fase di finitura, elemento che potenzialmente costituisce una grande fonte di inefficienza con altri sistemi. Il rivenditore partner di Stratasys, Overmach, ha compreso a fondo le nostre esigenze e si è dimostrato reattivo e di grande supporto“, spiega Moretti.
In un’applicazione standard della stampa 3D nell’implantologia, una guida tradizionale verrebbe stampata con boccole metalliche che consentono l’inserimento guidato di impianti in pazienti con denti mancanti. Sfruttando l’efficienza e l’estrema precisione della tecnologia PolyJet, ODS ha invece sviluppato un approccio multi-materiale, per la creazione di sistemi di maschere modulari mediante flussi di lavoro digitali, che è più rapido ed economico rispetto alle alternative tradizionali.
Oltre l’odontoiatria tradizionale
Facilitando i flussi di lavoro digitali e fornendo un supporto pratico per la loro applicazione, ODS ha utilizzato la stampa 3D per sviluppare strategie che permettono non solo l’inserimento di impianti, ma anche biopsie mirate, corticotomie, prelievi di tessuti molli e antrostomie del seno.
In collaborazione con l’Ospedale San Paolo di Milano, ODS ha sfruttato la precisione e la gamma di materiali della stampante 3D DentaJet di Stratasys per la riabilitazione post-oncologica di pazienti sottoposti a un esteso intervento di ripristino della mascella a seguito di tumore osseo. La ricostruzione del tessuto osseo con innesti di perone, la chirurgia microvascolare per migliorare l’idoneità dell’innesto e il successivo ripristino tramite impianti sono possibili grazie alle tecnologie, ai flussi di lavoro e al personale di ODS.
“Nella sostituzione parziale o totale dell’osso mascellare, viene utilizzato il perone del paziente per creare una nuova mandibola. Grazie alle nostre stampanti 3D DentaJet siamo in grado di progettare e produrre maschere di taglio biocompatibili per incidere la porzione corretta di perone e vasi“, spiega Moretti.
Verso nuove sfide
Man mano che l’implantologia, l’odontoiatria e la chirurgia restaurativa continuano a porsi sfide sempre più complesse, i flussi di lavoro digitali di supporto diventano una parte fondamentale del processo clinico.
Sfruttando la tecnologia di stampa 3D, i chirurghi odontoiatrici e maxillo-facciali riescono a ottenere risultati che hanno un impatto immensamente positivo sulla qualità di vita dei pazienti.
Strumenti come le stampanti 3D DentaJet di Stratasys, che coniugano un’elevata precisione e capacità multi-materiale, diventano un aiuto indispensabile per la chirurgia in tutte le fasi di questo percorso.