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Vent’anni di WiFi: le prospettive d’utilizzo in sanità

Sono passati vent’anni da quando nel mondo dell’IT ha fatto la propria comparsa sul mercato la prima connessione wireless di massa.

Oggi nota comunemente come WiFi e diventata elemento indispensabile nella vita di ogni giorno per tantissimi utenti di ogni ordine e grado, non sempre è stata accettata con entusiasmo e a braccia aperte.

Nonostante buona parte dei dubbi siano stati fugati, in determinate circostanze qualche pregiudizio è ancora lontano dall’essere definitivamente superato. Tra dubbi legati alle onde elettromagnetiche, alle interferenze e ai possibili danni per la salute, in più circostanze si è pensato di contrastarne l’avanzata.

Proprio il mondo sanitario è stato tra i più diffidenti.

Prudente per natura, ha richiesto molto tempo prima di accettare l’ingresso del WiFi a pieno titolo nell’infrastruttura IT e apprezzarne viceversa i tantissimi benefici. Timori di compromettere il funzionamento della strumentazione medica ed esposizione prolungata di soggetti deboli hanno guidato per anni la lista dei tanti interrogativi ai quali fornire una risposta scientifica.

Dubbi oggi diventati praticamente un ricordo, al punto da avere reso il Wi-Fi componente irrinunciabile in moltissime strutture sanitarie sparse in tutto il mondo. Solo un aspetto tuttavia, di un mercato ormai senza più confini.

Secondo la Wi-Fi Alliance, nel mondo si contano infatti oltre 13 miliardi di apparati WiFi, per connettere un maggior numero ben più grande di sistemi, e trasportare una quantità di traffico maggiore rispetto all’insieme di tutte le altre tecnologie wireless, dai sistemi di posta elettronica delle aziende alle attrezzature mediche salvavita negli ospedali e nelle strutture sanitarie.

Compatibilità, il primo ostacolo

Una realtà oggi scontata, frutto però di un lungo lavoro iniziato sotto le insegne della Wireless Ethernet Compatibility Alliance, la prima organizzazione nata con l’obiettivo di studiare pregi, difetti, prospettive e limiti del WiFi. Grazie al contributo di praticamente tutti i protagonisti del settore, proprio alla WECA va riconosciuto buona parte del merito nella diffusione attuale.

Scopo di WECA è stato sviluppare i test di interoperabilità per le schede wireless LAN per PC, gli apparati e gli access point dei diversi produttori, per semplificare le decisioni di acquisto da parte degli utenti. Grazie a questi sforzi, tutti i prodotti con il logo Wi-Fi possono comunicare tra loro senza problemi.

Il primo standard non usava neppure il termine WiFi, ma il più rigoroso codice 802.11. All’epoca i prodotti collegati in rete wireless si chiamavano WaveLAN. Gli apparati interconnessi erano PC e laptop, mentre oggi il WiFi permette di contare su ogni sorta di dispositivo.

Nel mondo della Sanità, ospedali intelligenti con pompe di trasfusione, monitoraggio dei pazienti e sistemi video WiFi. Nella domotica appena agli arbori, case intelligenti con serrature, luci, musica e TV connessi. Nella formazione, smart school con lavagne e schermi senza fili. Infine, fabbriche intelligenti con sistemi di produzione e nastri trasportatori.

La svolta di WiFi 6

Anche se meno pubblicizzato del 5G, anche il WiFi evolve, ed è ormai vicino il momento dello standard WiFi 6, confermandone il ruolo importante anche di fronte all’avanzata delle tecnologia nata per la telefonia mobile. Resta infatti saldamente al centro della connettività aziendale, grazie anche alla capacità di  supportare ogni tipo di apparato, applicazione, mercato e caso utente. La tecnologia wireless predefinita per la maggior parte degli apparati, dove nessuno ha i mezzi o l’interesse a cambiare questa situazione in tempi brevi.

A differenza delle precedenti generazioni, focalizzate sulla velocità dei singoli apparati, WiFi 6, o 802.11ax, è progettato per ottenere prestazioni migliori a livello di sistema, e non più sul singolo client, un problema molto sentito a livello di infrastruttura. L’obiettivo è alleviare la congestione negli ambienti ad alta densità e offrire altri vantaggi alle aziende, a partire dall’ottimizzazione delle installazioni IoT, per arrivare all’aumento della capacità per le videoconferenze, per sostenere l’aumento delle connessioni e migliorare la soddisfazione degli utenti.

Prospettive interessanti anche e soprattutto in ambito Sanità, dove sarà interessante ripercorrere i vari passaggi dal punto di vista dei protagonisti nel settore in questi anni, pronti a tracciare un quadro della situazione, analizzando l’evoluzione per aiutare a capire quali saranno le prossime evoluzioni.

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