L’intelligenza artificiale incontra la TAC al Policlinico Gemelli di Roma: nella struttura romana è stato da poco installato, per la prima volta in Italia, un tomografo computerizzato di ultima generazione progettato da General Electric Healthcare con applicazioni di intelligenza artificiale che si traducono in vantaggi concreti per i pazienti e per il personale.
Fra questi, la diminuzione della dose di radiazioni erogate e la riduzione del rischio di errori nel flusso di lavoro anche grazie a un innovativo sistema di autoposizionamento del corpo durante l’esame.
Nel dettaglio, il nuovo sistema di GE Healthcare è un tomografo Tac 128 slice caratterizzato da un detettore d’immagine a conversione digitale diretta che, oltre a offrire un’elevata risoluzione spaziale di 0,28 mm, permette di efffettuare esami più veloci (utili nel caso di indagini total body, con paziente in apnea, politraumatizzati, pediatrici o non collaboranti) e completi (grazie a una copertura anatomica di 40 mm di anatomia del paziente, estesa a 80 mm per le analisi di perfusione cerebrale su sospetto ictus).
La grande velocità di acquisizione del sistema è importante ad esempio negli esami cardiologici per lo studio delle arterie coronarie: con la nuova Tac è infatti possibile acquisire il distretto cardiaco nel tempo di solo 5 battiti cardiaci, ma anche gestire pazienti con frequenza cardiaca non bassa e non stabile grazie a un software che assicura la possibilità di eliminare gli artefatti da movimento che tipicamente si manifestano in questi casi, garantendo maggiore confidenza diagnostica.
Grazie all’uso di specifici algoritmi, inoltre, a queste qualità si aggiunge la capacità di ridurre la dose di radiazioni erogate al paziente mediamente dell’82% rispetto a un esame Tac convenzionale: un vantaggio significativo soprattutto per i pazienti più fragili e per chi deve ripetere controlli Tac molto ravvicinati.
La più importante applicazione di intelligenza artificiale introdotta dal nuovo tomografo è la possibilità di autoposizionamento del paziente grazie a un avanzato sistema che consente di collocare in modo automatico il distretto d’esame da indagare. L
’obiettivo? Migliorare il flusso di lavoro – con una maggiore standardizzazione e la riduzione del rischio di errore – e diminuire ulteriormente la dose di radiazioni erogata al paziente.
Nel concreto, il sistema si basa su una una telecamera tridimensionale installata sul soffitto, in grado di scansionare il paziente e su un algoritmo di IA capace di identificare i principali punti di riferimento del soggetto (mento, spalle, cresta iliaca, ginocchia).
Tramite due tablet touch screen, l’operatore può visualizzare le informazioni sul paziente e gli assi di movimento, il protocollo correlato e il posizionamento predefinito, selezionando infine l’impostazione più adeguata ed effettuare l’esame.
A quel punto basta un solo comando impartito attraverso il tablet per dare inizio al movimento verticale del tavolo fino al raggiungimento dell’isocentro e allo spostamento orizzontale del lettino verso il punto di inizio scansione.