Home Applicazioni Pharma Dalla realtà virtuale un aiuto in più nella ricerca dei medicinali

Dalla realtà virtuale un aiuto in più nella ricerca dei medicinali

Tra i tanti possibili impieghi della realtà virtuale, il contributo allo sviluppo di nuovi medicinali è quasi sicuramente uno dei più difficili da immaginare. Eppure è quanto stanno valutando con risultati già interessanti alcuni ricercatori dell’università di Bristol.

Il ragionamento su cui si sviluppa il progetto tuttavia, si conferma subito valido. Nello sviluppo dei farmaci, la realtà virtuale si sta rivalendo un prezioso alleato grazie alla possibilità di studiare più a in dettalgio come un farmaco agisca a livello molecolare.

La maggior parte di essi infatti, è composto da molecole molto  piccole e mettere a punto un composto  curativo nuovo richiede l’individuazione delle molecole che si possano legare agli elementi biologici, quali le proteine, e agire. Diversi virus infatti possono essere contrastati proprio combinandoli al principio attivo.

Grazie alla realtà virtuale, il ricercatore può letteralmente muoversi all’interno delle proteine e manipolarle in combinazione con i farmaci con un alto livello di precisione, sfruttando una simulazioni interattiva di dinamica molecolare, definita appunto interactive molecular dynamics simulations (iMD-VR).

Foto: University of Bristol

Con la realtà virtuale dentro al problema

La visione fornita dal software permette quindi di arrivare a stimare con maggiore precisione come l’elemento medicale si legherà alla proteina. I primi esperimenti sono stati condotti analizzando i virus di influenza e HIV.

La realtà virtuale rappresenta il virus in uno scenario tridimensionale, dove il ricercatore riesce a vedere più da vicino il legame e analizzarne di conseguenza i risultati.

Incoraggianti i giudizi espressi dai primi ricercatori in grado di sperimentare la realtà virtuale per lo sviluppo di medicine. Aspetto interessante, anche dai meno esperti, in grado quindi di contare su un supporto aggiuntivo per sviluppare il proprio bagaglio di conoscenze.

In particolare, apprezzata anche la drastica riduzione di tempo nella messa a punto dei modelli. Il processo di costruzione, separazione e ricostruzione dei legami necessario fino a trovare la combinazione efficace, attualmente  può essere infatti molto lungo.

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