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Intelligenza artificiale per ripristinare il movimento

Intel e la Brown University hanno iniziato a collaborare al progetto Intelligent Spine Interface, finanziato dalla Darpa, che si propone di utilizzare intelligenza artificiale per ripristinare il movimento e il controllo della vescica nei pazienti paralizzati a causa di gravi lesioni del midollo spinale.

Il corpo umano non è in grado di rigenerare le fibre nervose recise. In caso di una grave lesione spinale i comandi elettrici del cervello non raggiungeranno più i muscoli, e questo può portare alla paralisi.

Come spiega Naveen Rao, Corporate Vice President e General Manager, AI Products Group di Intel in una nota della società, “In qualità di dottorando alla Brown University, ho studiato come interfacciare il cervello umano alle macchine tramite un’applicazione. Oggi in Intel stiamo combinando le nostre competenze di intelligenza artificiale con la ricerca medica della Brown University per riconnettere il cervello e la colonna vertebrale dopo una grave lesione spinale”.

 

Nel corso di un programma di due anni, i ricercatori registreranno i segnali motori e sensoriali del midollo spinale e utilizzeranno reti neurali artificiali per scoprire come stimolare il punto post-lesione affinché possa trasmettere comandi motori.

I chirurghi del Rhode Island Hospital, situato vicino alla Brown University, impianteranno un serie di elettrodi su entrambe le estremità del punto di lesione del paziente, creando un bypass intelligente per consentire ai nervi recisi di comunicare in tempo reale.

I ricercatori potranno sfruttare software open source di intelligenza artificiale come nGraph sia hardware Intel per l’accelerazione dell’intelligenza artificiale, per soddisfare in tempo reale i requisiti di questa applicazione.

Per David Borton, professore assistente di ingegneria della Brown University “disponiamo di conoscenze limitate su come sfruttare i circuiti rimanenti attorno alle lesioni per consentire la riabilitazione e il ripristino della funzione persa. Monitorando per la prima volta i circuiti spinali attorno alla lesione e quindi agendo in tempo reale con soluzioni combinate hardware e software di intelligenza artificiale Intel sarà possibile ottenere nuove conoscenze sul midollo spinale e accelerare l’innovazione per sviluppare nuove terapie”.

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