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Sanità digitale: una rete per i medici di base

Nell’America di Trump alla ricerca di qualcosa che riesca a fare saltare l’Obama Care e la copertura assicurativa per milioni di persone, ci sono strumenti tecnologici che aiutano la sanità e cercano di andare incontro alle esisgenze della parte meno favorita della popolazione.

Come quella signora che con voce tranquilla in spagnolo ha cercato di spiegare al dottor Shantanu Nundy che sente le vertigini e giramenti di testa ogni volta che si alza.

Siamo al Mary’s Center, dove operano i medici di base. Il disturbo è una classico problema di assistenza primaria, ma comunque preoccupante visto che la signora era già andata al pronto soccorso dove aveva speso duecento dollari. Il dottore sospetta qualcosa, sottopone la donna a un test ma non riesce a formulare una diagnosi.

Allora decide di presentare il caso al Human diagnosis project o Human Dx, un progetto che permette ai medici di base di chiedere assistenza sui casi più complicati a una rete di specialisti sparsi per il mondo. Si tratta di un network di quasi settemila medici.

Diagnosi corrette

Human Dx aiuta i medici a confermare le loro diagnosi o a sapere cosa devono escludere. Come quella volta che un paziente si è presentato con forti mal di testa e nausea e il sistema ha suggerito gli eami corretti.

Oppure Nundy ha utilizzato i consigli per confermare un caso sospetto di artrite reumatoide prima di fare comperare a un paziente a basso reddito farmaci costosi.

Georgia Lewis, una praticante infermiera che lavora con Nundy, ha usato Human Dx quando, a due mesi dall’inizio dell’attività si è trovata ad affrontare una situazione dificile con i colleghi in vacanza. E a volte per essere più chiari come è il caso dei rash (esantema) si carica una foto.

Chi partecipa al progetto viene valutato in base ai casi risolti. Human Dx utilizza anche il machine learning, il che significa che gli algoritmi che alimentano i suggerimenti di diagnosi diventeranno “più intelligenti” grazie agli input dei medici che li utilizzano. La speranza è che, nel tempo, Human Dx possa contribuire a ridurre le diagnosi erronee, che secondo gli studi avvengono fino al 20% dei casi.

Il sistema è particolarmente utile per fornire un’assistenza di livello alle persone a basso reddito che non dispongono di una copertura assicurativa. Per ricevere una risposta dal sistema sono necessarie poche ore. Il sistema inoltre sottolinea tramite barre verdi la vicinanza delle risposte dei medici alle domande dei colleghi.

La soluzione per la paziente di Nundy è stata trovata. Molto probabilmente, la donna era solo stressata e stanca. Ma per Nundy e altri medici di base che usano Human Dx, vale la pena considerare le possibilità di sbagliare diagnosi. “Se fosse mia madre o mia sorella … questo è quello che vorremmo “, ha detto. “E questo è ciò che i pazienti meritano”.

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