La strada migliore per completare con successo un’evoluzione in chiave tecnologica all’interno di un ospedale passa per l’infermiere.
Questo almeno quanto emerge da uno studio condotto insieme dal BDO Center for Healthcare Excellence & Innovation e dall’University of Pennsylvania School of Nursing.
Sia sul fronte clinico sia su quello operativo, infermieri e infermiere si stanno affermando quali protagonisti nel ruolo di interfacce ideali tra il fronte della tecnologia e quello sul campo. Le figure più affidabili per affrontare e gestire cambiamenti di una certa portata. Addirittura, sempre secondo i ricercatori, una situazione da sostenere e stimolare a spingersi oltre.
Un ruolo insolito per figure spesso inquadrate come personale di assistenza ad anziani e malati o poco più, con un ruolo invece marginale sul fronte dell’innovazione tecnologica. D’altra parte, si tratta anche delle persone attraverso le quali ogni cambiamento o processo viene trasmesso al paziente e tra i principali destinatari di progetti diffusi come per esempio la cartella clinica..
Finora però, gli ospedali esitano non solo a riconoscere, quanto a sfruttare questo potenziale. Solo il 31% dei dirigenti interpellati afferma infatti di aver affidato a un infermiere ruoli di responsabilità in tema di innovazione. E solo il 46% ha considerato l’idea di includere un infermiere e le relative competenze nelle decisioni a livello manageriale.
Non solo assistenti
Una situazione tuttavia destinata a cambiare, almeno secondo le intenzioni. L’81% degli ospedali sta valutando proprio di estendere alle infermiere i compiti decisionali in tema di pianificazione entro il 2025. Mentre il 57% non esita a dimostrarsi favorevolmente colpito dalle doti di leadership mostrate sul campo dal personale.
Combinando queste cifre alla consapevolezza di come l’innovazione negli ospedali sia strettamente correlata alla tecnologia, facile intuire come si prospetti un futuro diverso per il mestiere di infermiera. Punto di svolta, la tendenza ormai aperta in direzione del paziente al centro dell’intero sistema sanitario.
Le relative procedure legate all’IT gli devono quindi essere portate da persone preparate anche sotto il profilo della tecnologia. Per questo, nel ruolo di figura maggiormente a contatto con il paziente, servirà anche acquisire nuove competenze.
L’Italia insegna
Il discorso si può estendere senza difficoltà anche allo scenario italiano. Progetti ormai diffusi come la cartella clinica dipendono per buona parte proprio dal personale infermieristico. Diversi casi reali hanno dimostrato i limiti di applicazioni sviluppate senza tenere conto dei punti di vista e delle abitudini dei diretti interessanti. Viceversa, dove si è invertito il processo, progettando dopo aver ascoltato le richieste degli utenti, i risultati non si sono fatti attendere.
Trovano così applicazione anche in Italia le quattro indicazioni messe a punto dal BDO Center per una gestione efficace dell’innovazione negli ospedali. Prima di tutto, evitare appunto qualsiasi barriera, fisica o procedurale, tale da non permettere alle infermiere di esprimersi al meglio nella propria attività
Quindi, incoraggiare l’approccio all’innovazione, favorendo la partecipazione alla progettazione delle soluzioni e senza timori di elevare le più meritevoli a livello direttivo
Inoltre, creare gruppi di lavoro ampi e variegati, con incentivi mirati a incoraggiare la formazione di squadre interdisciplinari, tutti in grado di offrire un contributo in termini di pianificazione progettazione, da integrare con quello degli altri.
Infine, un passaggio decisivo, non esitare nell’includere almeno un’infermiera nel Direttivo ospedaliero