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Covid-19, le startup dell’healthcare affrontano la sfida

Con i primi casi ufficiali registrati in Cina lo scorso 11 gennaio, la diffusione del coronavirus ha inevitabilmente prodotto un forte impatto anche sull’attività di StartUp Health. Il consueto rapporto trimestrale sull’andamento degli investimenti nel settore è infatti diventato solo una parte dello studio, e non più il principale.

In pieno spirito startup, l’organizzazione non ha infatti esitato ad adeguarsi. Al fianco delle cifre, è partita così un’attività settimanale per monitorare la situazione dal punto di vista degli investimenti, delle iniziative e delle opportunità offerte al mercato non appena messe a punto.

Dopo essere stato ufficialmente classificato come pandemia dall’OMS l’11 marzo, il Covid-19 non ha tardato a  produrre effetti importanti anche nel panorama StartUp Health. Prima di tutto, dal punto di vista globale.

Impennata negli investimenti

Nel corso del primo trimestre 2020 gli investimenti sono letteralmente schizzati a 4,5 miliardi di dollari, contro i 3,2 miliardi di dollari dello stesso periodo dodici mesi prima (+41%) e i 3 miliardi di dollari del 2018.

Molto interessante anche analizzare la distribuzione temporale di queste operazioni. Oltre un miliardo di dollari è stato investito solo nella seconda settimana di gennaio, proprio quella dove è iniziata l’emergenza in Cina. Un secondo picco, anche se decisamente più contenuto, si è registrato nella settimana dell’11 marzo.

Chiaramente riconducibili al coronavirus anche i settori ai quali sono stati destinati gli investimenti. La parte più consistente è infatti a beneficio dell’Accesso alle cure, salito del 40% in dodici mesi. Importante anche il passo avanti del Monitoraggio da remoto, cresciuto del 168% anno su anno, anche se in termini assoluti ancora ridotto. Niente però, in confronto alla crescita del 1818% degli investimenti in telemedicina, grazie a questo diventato ormai tra settori principali.

In attesa dei primi risultati, riflettori sempre sulla salute al femminile

Ancora presto però per valutare gli effetti sulle dimensioni dei progetti. I finanziamenti maggiori restano in media destinati agli ambienti già affermati lo scorso anno. Anzi, il principale, i problemi di Salute delle donne riceve in media 45 milioni di dollari per progetto. Un valore in crescita e superiore anche i 43 milioni di dollari distribuiti tra i progetti per la cura contro il cancro.

Se non delle briciole, tutti gli antri settori di ricerca devono comunque accontentarsi di finanziamenti in media ridotti. Dai 29 milioni di dollari delle soluzioni a supporto della longevità ai 21 milioni di dollari, comunque in crescita, per contrastare i contagi, fino però a cifre ancora irrisorie destinate all’infanzia.

ospedali

Startup in prima linea nella sfida al coronavirus, ma non in Cina

Appare in ogni caso evidente come nella situazione attuale aumentino rapidamente le attese nei confronti della tecnologia. Anche dal punto di vista economico, le crescenti incertezze a livello globale indirizzano gli investimenti proprio verso il mondo della Sanità, considerato uno dei più affidabili in prospettiva futura.

Altrettanto velocemente di come si è diffusa, l’epidemia di coronavirus ha cambiato anche lo scenario delle startup. Il baricentro dell’attività resta saldamente negli USA e in particolare nell’area di San Francisco, dove nel primo trimestre 2020 sono stati raccolti investimenti per 1,5 miliardi di dollari divisi tra 26 progetti (2 in più rispetto allo scorso anno).

Si confermano anche i più diretti inseguitori. Sulla sponda opposta degli USA, New York ha raccolto 590,3 milioni di dollari, mentre Boston segue a poca distanza don 501 milioni di dollari.

La vera novità arriva però al di fuori, dove è praticamente scomparso lo scenario asiatico. Il contratto migliore, anche l’unico nella capitale scandinava, è stato firmato a Stoccolma dall’app Kry, per un valore di 155 milioni di dollari, poco più dei 120,2 milioni di dollari distribuiti a Londra, dove però i progetti attivi sono 7. Completa il podio l’avanzata repentina di Toronto con 113 milioni di dollari, destinati a 6 progetti, contro uno solo del 2019.

Sparita completamente la Cina dalla top ten, a rappresentare l’Asia restano solo Bangalore in quarta posizione con 110 milioni di dollari e la nuova entrata Seul con 2 progetti avviati per un totale di 30,2 milioni di dollari.

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Scenario in rapida evoluzione

Di fronte al nuovo scenario, anche StartUp Health si adegua. Al momento quindi, meno spazio ai singoli capitoli di attività e ricerca, per analizzare più da vicino l’evoluzione legata al coronavirus. La prospettiva è una crescita di attenzione ancora per qualche tempo sullo sviluppo di strumenti per i test delle malattie e per il monitoraggio.

Quelli utili a invertire la curva di un contagio la cui situazione è in continua evoluzione. Al punto da optare per un aggiornamento settimanale delle attività e un’attenzione mirata alle startup in grado di fornire strumenti preziosi nel contrastare la pandemia di Covid-19.

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