Home Tecnologie Intelligenza artificiale Come l'intelligenza artificiale migliora il lavoro dei medici

Come l’intelligenza artificiale migliora il lavoro dei medici

MIT – Technology Review Insights, in collaborazione con GE Healthcarehapresentato i risultati di una ricerca sugli effetti della intelligenza artificiale nel lavoro dei medici.

La ricerca ha coinvolto più di 900 professionisti sanitari, tra cui medici, commerciali e amministrativi legati al processo di acquisto o implementazione dell’intelligenza artificiale, l’analisi dei big data o le attrezzature e la tecnologia medica. Gli intervistati provengono dagli Stati Uniti (70%) e dal Regno Unito (30%).

Lo studio dimostra come l’intelligenza artificiale debba lavorare per e con gli operatori sanitari per creare un ecosistema solido e integrato.

Infatti, affinché risulti efficace, l’intelligenza artificiale deve essere qualcosa di più di una tecnologia.

Più  l’applicazione dell’intelligenza artificiale è umanizzata, più sarà adottata e migliorerà i risultati e il ritorno dell’investimento.

La priorità è ovviamente il paziente: secondo la ricerca, grazie a una solida implementazione dell’intelligenza artificiale nelle strutture sanitarie i medici sono in grado di risparmiare fino a 2/3 del proprio tempo nella compilazione dei report, dando così più spazio alla relazione umana.

Inoltre, il 45% dei dottori coinvolti nello studio ha affermato di essere già riuscito a ritagliarsi più tempo da dedicare ai colloqui con i pazienti e a effettuare operazioni o altre procedure. Non meno importante è che il 75% dei medici dotati di tecnologie di intelligenza artificiale concordi sul fatto che l’intelligenza artificiale abbia permesso di fare previsioni migliori nel trattamento delle malattie; diversi degli interpellati, inoltre, sostengono che grazie alla sua applicazione siano stati ridotti anche i margini di errore nelle terapie.

Intelligenza artificiale per organizzare il lavoro

Benefici importanti anche quelli legati agli aspetti organizzativi del lavoro clinico: il 78% del campione riferisce che l’implementazione di soluzioni di intelligenza artificiale ha già creato miglioramenti del flusso di lavoro rappresentando l’estensione – non l’estinzione – delle capacità professionali nel settore sanitario. Una percentuale analoga (il 79%) indica che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia stato utile nell’evitare il burnout degli operatori sanitari.

Secondo la ricerca realizzata da Mit e GE Healthcare le aree di utilizzo più interessate dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario risultano essere: l’ottimizzazione della gestione dei flussi di pazienti con il 65% del campione interessato ad implementarla e il 39% che ha già adottato tecnologie di intelligenzxa artificiale in questo campo, l’imaging e diagnostica medicale (64% e 41%), l’automazione delle cartelle cliniche elettroniche tramite strumenti di elaborazione del linguaggio naturale (63% e 43%), le analisi predittive (63% e 40%) e l’elaborazione dei dati del paziente e l’analisi dei rischi (62% e 41%).

A tal proposito la maggior parte degli intervistati (79%) con progetti di IA in corso afferma che nel 2020 aumenterà il budget destinato ad applicazioni di questo genere.

L’intelligenza artificiale può infatti generare informazioni utili per migliorare l’efficienza degli operatori, incrementare l’accuratezza della diagnosi, personalizzare la cura, migliorare l’esperienza del paziente e consentire una gestione predittiva e da remoto per sistemi e strumenti sanitari complessi.

Il mercato dell’Intelligenza artificiale, nell’ambito salute, raggiungerà i 6,6 miliardi di dollari nel 2021 e il 39% dei dirigenti dei fornitori di servizi sanitari afferma già oggi forti investimenti nel settore.

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