
Confermando quello spirito maker, di creatore che sperimenta e agisce per l'uomo, che ha caratterizzato da sempre la realtà creata da Massimo Moretti, Wasp ha convertito la propria capacità di innovazione per contrastare il Coronavirus.
Accantonati temporaneamente i progetti che il settore Ricerca e Sviluppo di WASP sta portando avanti nei vari campi di applicazione, da alcuni giorni la realtà di Massalombarda studia e progetta strumenti ad hoc, sviluppati tramite stampa 3D, per garantire la salute sui luoghi di lavoro.
Sono bastati tre giorni di lavoro per passare dall’idea alla produzione delle mascherine e dei caschi per uso interno.
Mascherina con filtro intercambiabile
Wasp ha sviluppato un processo che, partendo dalla scansione 3D del volto, consente di realizzare e personalizzare una mascherina su misura per ogni operatore.
Il materiale utilizzato è PCL (policaprolactone). Si tratta di un biomateriale che può rimanere a contatto con la pelle.
Le mascherine sono state stampate con Delta WASP 4070.
Dopo aver disegnato un modello base che segue i lineamenti come una seconda pelle, l'obiettivo era rendere la mascherina perfettamente ergonomica, risultato che è stato ottenuto con Blender.
La mascherina può essere disinfettata e utilizzata più volte, mentre nella parte centrale va inserito un filtro intercambiabile.
Occorrono circa quattro ore di stampa per realizzare una mascherina aderente al volto, evitando così le irritazioni e i disturbi causati dal lungo utilizzo.
Wasp rilascia il progetto in open source.
Casco di protezione da microgocce
Mu Space è uno spazio climatizzato, areato e al riparo da qualsiasi virus. Un casco protettivo a pressione positiva.
Risultato di pochi giorni di sperimentazione, ha consentito aWasp di passare, grazie alla fabbricazione digitale, dal prototipo alla prima produzione per uso interno.
Poter avvicinarsi senza essere contagiati è uno dei bisogni più impellenti in questo periodo.
Il casco è realizzato in materiale plastico leggero e trasparente, è facile da indossare e crea uno spazio personale protetto.
Naso, bocca, occhi, orecchie, tutto è racchiuso in un involucro pressurizzato e all’interno si prova una sensazione di protezione, senza la limitazione della capacità respiratoria provocata dalle mascherine.
L’aria fresca e pulita viene dall’alto, mentre in corrispondenza delle orecchie piccoli fori consentono l’ingresso del suono. I fori sono protetti da un flusso d’aria in uscita e volendo possono essere chiusi.
Una batteria alimenta la ventola per diverse ore. Attualmente i primi cinque caschi sono pronti.
Si tratta di dispositivi non certificati che Wasp testerà internamente per valutarne pregi e difetti e darli successivamente in prova a chi opera in prima linea. Anche in questo caso le istruzioni per la produzione in serie saranno a disposizione sul sito di Wasp.