Home Applicazioni Telemedicina Al via in Italia WelCARe, piattaforma di telemedicina per la terapia CAR-T

Al via in Italia WelCARe, piattaforma di telemedicina per la terapia CAR-T

Aiutare i clinici nella gestione della terapia CAR-T per consentire ai pazienti italiani DI accedere A questa innovazione terapeutica nell’ambito dell’immuno-oncologia: questo è l’obiettivo della piattaforma digitale creata da Novartis e Soluzioni Salute Informatica.

Si tratta di una piattaforma che consente ai medici di scambiarsi informazioni sui pazienti potenzialmente candidabili alla terapia, di seguirne lo screening e, dopo l’infusione della terapia, il follow up.

WelCARe viene definito come un vero e proprio ambulatorio virtuale che poggia sulla piattaforma digitale sviluppata da Novartis, pioniera nello sviluppo delle terapie CAR-T, insieme alla start up milanese Soluzioni Salute Informatica.

Come funziona la terapia cellulare CAR-T

CAR-T viene definita da Paolo Corradini, Direttore della Divisione di Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori con cattedra di Ematologia dell’Università degli Studi di Milano, come la prima terapia genica anticancro, che sfrutta i linfociti T del paziente modificati in laboratorio in modo da esprimere un recettore che in natura non esisterebbe legato a quella cellula. Grazie a questo recettore, il linfocita riconosce una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali e si lega ad essa. Una volta che è a diretto contatto con la cellula neoplastica, il linfocita si attiva e da dormiente diventa aggressivo in modo da eliminare in maniera specifica le cellule che esprimo CD19. Si tratta di un meccanismo diverso da tutti quelli usati finora per combattere il cancro.

Per i pazienti affetti sia da linfoma a grandi cellule B sia da leucemia linfoblastica acuta, in entrambi i casi resistenti ad altri trattamenti, la terapia CAR-T è una possibilità concreta di cura: circa il 40% dei pazienti affetti da linfoma ha delle risposte durature nel tempo, mentre per la leucemia linfoblastica acuta del bambino e del giovane adulto le risposte durature sono nell’ordine del 60-65%.

Per Armando Santoro, Direttore del Cancer Center di Humanitas Clinical and Research Center, IRCCS e Professore di Oncologia Humanitas University Rozzano, Milano, come riporta una nota di Novartis, “CAR-T è un modello di terapia innovativo che, almeno in alcune malattie ematologiche, sta dando risultati rivoluzionari. D’altro canto si tratta di una terapia complessa che per essere somministrata ha bisogno di un’equipe multidisciplinare. L’ematologo da solo non basta, c’è bisogno di chi si occupa della raccolta delle cellule, di neurologi, rianimatori e infettivologi per la gestione degli eventuali eventi collaterali. CAR-T è una terapia diversa da quelle finora a disposizione e deve essere quindi affrontata in modo nuovo per evitare ai nostri pazienti qualunque tipo di rischio e dare loro la possibilità di accedere al miglior trattamento possibile”.

Telemedicina con intelligenza artificiale

La piattaforma WelCARe è uno strumento digitale che in prospettiva coniugherà sistemi di telemedicina e intelligenza artificiale, consentendo ai clinici di poter affrontare in maniera più fluida la complessità legata alla terapia, grazie al network tra loro nelle diverse fasi del trattamento CAR-T ma anche ai dati contenuti nel database, resi anonimi e strutturati, per fare ricerca e migliorare quindi la pratica clinica.

Un progetto che assume una rilevanza maggiore in questo momento in cui il Covid-19 obbliga a ripensare le modalità di gestione del paziente oncologico.

Per Fabio Ciceri, Direttore di Ematologia e Trapianto del Midollo Osseo e Vice-direttore scientifico IRCCS San Raffaele, Milano “Al momento consente la comunicazione tra clinici per il referral dei pazienti e la gestione multidisciplinare, ma è destinata a diventare un vero e proprio ambulatorio virtuale dove i medici potranno chiedere pareri e consulti ai loro colleghi e dove i pazienti potranno prenotare consulti video, far vedere risultati di analisi, fugare dubbi o perplessità sul proprio stato di salute. L’emergenza che stiamo vivendo ci ha fatto comprendere quanto sia cruciale il ruolo della tecnologia digitale e quanto in futuro non potremmo più farne a meno di strumenti all’avanguardia come questo”. 

Piattaforma a tripla valenza

La piattaforma soddisfa due necessità nella presa in carico e cura di un paziente sottoposto a terapia CAR-T: da una parte migliora l’accesso alle terapie anche di chi non si trova vicino a un centro autorizzato alla loro erogazione, dall’altra aiuta i pazienti a rimanere in contatto ed essere seguiti dal centro presso il quale è stata somministrata la terapia.

WelCARe, inoltre, consente la comunicazione fra medici, secondo lo schema hub e spoke. I centri hub sono quelli specializzati, erogatori di terapia CAR-T, gli spoke quelli che non hanno ancora soddisfatto i criteri necessari per l’erogazione di CAR-T ma che, grazie a questo canale di comunicazione strutturato e protetto, possono riferire i loro pazienti agli specialisti dell’hub per discutere insieme se la terapia può essere consigliata e poi seguirli nel follow up grazie alle informazioni condivise con la piattaforma.

Appena attivata in tre centri hub (Istituto Nazionale Tumori, Humanitas, San Raffaele) e in circa 15 centri spoke che la testeranno, a partire da settembre la piattaforma potrà essere accessibile per tutti gli altri centri sul territorio nazionale.

Questo progettofa sentire il suo effetto in particolare in questo momento storico in cui il Covid-19 obbliga a ripensare la presa in carico del paziente onco-ematologico assicurando che il percorso diagnostico terapeutico si svolga nella massima sicurezza.

Chi è potenzialmente candidato alle terapie CAR-T è un malato di particolare fragilità al quale va evitato il più possibile ogni rischio di infezione da Covid-19.

Grazie alla piattaforma il paziente continua ad essere seguito a casa, mentre i suoi dati viaggiano sulla rete per essere a disposizione per la valutazione e definizione del percorso di cura con i medici dei centri specializzati.

Il follow up successivo all’infusione può essere svolto dal centro prossimo al paziente, sempre grazie alla collaborazione, favorita da WelCARe, con il centro erogatore del trattamento. 

 

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