Il workshop “ Alzheimer ’s disease: from RNA research to active therapeutics” è una iniziativa co-organizzata da due progetti europei di ricerca, B-SMART e STARBIOS2 che si terrà a Roma, presso l’Aula Anfiteatro del Policlinico Tor Vergata, il 20 giugno dalle 11.00 alle 14.00.
Il progetto B-SMART è finalizzato a ricercare terapie avanzate per le malattie neurodegenerative basate sull’RNA e su sistemi di trasporto innovativi. I ricercatori hanno identificato con successo una nanoparticella le cui caratteristiche possono essere variate secondo le necessità terapeutiche che adesso sarà testata in preclinica.
Il primo obiettivo cruciale per il progetto B-SMART è stato raggiunto: “la prima nanoparticella si comporta come da attese – ha detto il Prof. Raymond Schiffelers dell’università di Medicina di Utrecht che coordina il progetto -. In leggero anticipo sul programma, siamo confidenti di andare verso la prossima grande sfida di dimostrarne l’attività terapeutica in modelli di Alzheimer nel topo”.
Il progetto STARBIOS2 è coordinato dal Dipartimento di Biologia di Tor Vergata ed è finalizzato a promuovere la RRI – Ricerca e Innovazione Responsabile – nell’ambito di istituti di ricerca nel settore delle bioscienze.
Sulla base dell’esperienza maturata nell’ambito di STARBIOS2 vengono definiti modelli idonei alla promozione della RRI e linee guida per il sostegno al cambiamento strutturale delle organizzazioni di ricerca delle bioscienze. Un primo risultato scientifico di questo cambiamento strutturale nel Dipartimento di Biologia è stata l’identificazione di piccole molecole di RNA (chiamate smallRNA, microRNA) che sono presenti nelle piante edibili e che rappresentano un importante aspetto innovativo della nutrizione, che se ben utilizzate nelle diete, potrebbero essere in grado di prevenire malattie croniche degenerative.
Presente alla giornata è l’industria bio farmaceutica IBI, Istituto Biochimico Italiano G. Lorenzini di Aprilia, Roma, a testimoniare l’interazione tra ricerca di base e ricerca clinica industriale, metodologia scelta dall’Unione Europea.
Le malattie degenerative come l’Alzheimer, infatti, hanno alto impatto sociale, coinvolgono più di 7 milioni di persone in Europa, e la loro soluzione costituisce una grande sfida per i sistemi sanitari europei.
La Commissione Europea sta lanciando un grande “Human Exposome Project” per coinvolgere un centinaio di strutture di ricerca europee in questa sfida.
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