GE Healthcare ha organizzato a Genova, l’incontro “Valore strategico del procurement per l’innovazione in Sanità”, un momento di confronto tra i diversi attori del settore sanitario locale e nazionale, patrocinato dalla Regione Liguria.
Tra gli obiettivi dei lavori, la condivisione di buone pratiche per favorire l’introduzione di nuove tecnologie in grado di migliorare le cure per i pazienti e rendere più sostenibili i costi del Sistema sanitario.
Cure sempre più efficaci a costi sostenibili per Stato, Regioni e pazienti: se questa è la sanità del futuro, per raggiungere gli obiettivi è necessario un confronto tra gli operatori del settore, dalle istituzioni regionali alle strutture cliniche, passando per le associazioni dei cittadini e le imprese private.
Il tavolo di lavoro è stato impostato come una piattaforma collaborativa di condivisione delle migliori pratiche e di generazione di idee in merito alla modernizzazione, l’innovazione e la semplificazione della pubblica amministrazione e al valore strategico dell’innovazione in sanità, con un’attenzione particolare alla diffusione delle esperienze e metodologie necessarie per promuovere modelli più efficaci per l’approvvigionamento di tecnologie medicali in grado di migliorare le cure dei pazienti e rendere più sostenibili i costi sanitari.
Come riporta una nota di GE Healthcare, Sonia Viale, Vicepresidente e Assessore alla Sanità, Politiche Sociali e Sicurezza della Regione Liguria, “Il rinnovamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie fa parte degli obiettivi di Regione Liguria per offrire al cittadino servizi sempre più efficienti e diagnosi sempre più precise. A questo proposito proprio oggi vengono inaugurati all’ospedale Galliera tre macchinari per Tac, Moc e Risonanza del costo complessivo di circa un milione di euro“.
Nella stessa nota Antonio Spera, Amministratore delegato di GE Healthcare Italia, dice che“In Italia, il tema dell’obsolescenza del parco tecnologico è reale e si è fortemente acuito negli ultimi anni, tanto che si stima riguardi il 25% delle apparecchiature, con un’età media del parco di diagnostica superiore ai 7 anni.”
Per contrastare questo fenomeno e contribuire a strategie per ridurre i costi delle infrastrutture ospedaliere e migliorarne l’efficienza, sono fondamentali soluzioni condivise.
Spera si dice convinto che “un concreto processo di innovazione della Sanità sia il risultato della collaborazione fra i vari attori del Sistema Sanitario Nazionale, e non solo: in un momento di grande dibattito e focus sugli ospedali del futuro e sul rapporto con la territorialità, è necessario un ripensamento dei flussi organizzativi e d’informazione, insieme aduna accelerazione della cultura digitale e dell’acquisizione di best practice già presenti in altre parti del mondo”.
Rinnovare il parco tecnologico contenendo allo stesso tempo i costi per Spera è possibile “da un lato migliorando nell’analisi del fabbisogno grazie a un’interazione sinergica tra Regioni-centrali d’acquisto e aziende sanitarie-clinici, dall’altro utilizzando strumenti di partenariato pubblico-privato. Non ultimo, è fondamentale entrare in un’ottica di fornitura di servizio, più che di prodotto, monitorando efficacemente la qualità delle prestazioni erogate”.