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Life Science: le quattro forze che spingono alla trasformazione digitale

È fuori discussione che il 2020 abbia posto il settore Life Science davanti a grandi sfide, che è stato possibile affrontare anche se non soprattutto grazie al percorso di trasformazione digitale intrapreso negli anni precedenti e che, attualmente, sta vivendo un’accelerazione.

Durante la pandemia da Covid-19, infatti, aziende e istituzioni hanno dovuto collaborare con partner diversi, tradizionali e non, per migliorare l’efficienza dei processi e l’accesso alle informazioni, così da riuscire a portare a termine e gestire ricerche e commesse ovunque, indipendentemente dal fatto che ci si trovasse in sede o meno.

Si tratta di un trend che proseguirà anche nel 2021, coinvolgendo principalmente quattro aree, che le realtà operanti nel mondo healthcare dovranno tenere in considerazione per ottimizzare il proprio percorso di digital transformation.

Le analizziamo assieme all’esperto Antonio Matera, Regional Sales Director Italy, Malta, Greece & Cyprus di OpenText, e ovviamente non possiamo che partire dalla forza di maggior espressione, il cloud.

Il 2021 porterà a una più rapida adozione del cloud, tanto che le stime di Fortune Business Insights prevedono che il mercato globale del cloud computing per il settore sanitario supererà i 55 miliardi di dollari entro il 2025.

Anche nel mondo healthcare, infatti, le aziende stanno imparando a riconoscere l’importanza di avere a disposizione una fonte univoca di accesso e gestione delle informazioni, che consenta di sfruttare tecnologie come intelligenza artificiale e Internet of Medical Things per migliorare la visibilità sulla supply chain dei farmaci e accelerare i trial clinici virtuali.

Matera osserva che un’indagine di Baker McKenzie condotta tra le aziende del settore Life Science ha rivelato che il 67% ha fatto ricorso al cloud per migliorare l’efficienza operativa, mentre il 50% ne ha tratto beneficio per aumentare il coinvolgimento dei clienti. Tuttavia, solamente il 15% delle aziende intervistate afferma di aver portato a termine con successo progetti di trasformazione digitale.

Antonio Matera, Regional Sales Director Italy, Malta, Greece & Cyprus di OpenText

Nel settore Life Science la strada da percorrere è ancora lunga e per quanto si sia lontani da un approccio cloud first, tuttavia, man mano che il settore sanitario investirà nello sviluppo di soluzioni innovative in aree come quella della telemedicina, ci si aspetta una crescita degli ambienti cloud ibridi e delle implementazioni cloud pubbliche e private.

Ecosistemi digitali e automazione intelligente

Il Covid-19 ha rivoluzionato le dinamiche tradizionali nell’ampio settore Life Science, dai trial clinici all’interazione stessa tra pazienti e fornitori, che negli ultimi 12 mesi hanno mostrato una forte propensione verso strumenti in grado di offrire servizi virtuali o di consegna a domicilio.

Si è quindi assistito alla diffusione di nuovi ecosistemi digitali, che ha portato numerose realtà farmaceutiche a investire in CRO e CMO per far fronte alla pandemia e accelerare lo sviluppo dei vaccini, tanto da aprire la strada a dinamiche di reshoring (soprattutto per quanto riguarda le API).

Tali processi di trasformazione, spiega Matera, si basano sull’interoperabilità di dati e piattaforme: per un processo di Ricerca & Sviluppo ottimale, infatti, le piattaforme devono saper integrare in modo efficace e sicuro dati e insight provenienti da fonti diverse (persone, sistemi, dispositivi), in modo da fornire una visione a 360° su evidenze e pazienti.

Secondo una ricerca di Markets and Markets, il valore dell’intelligenza artificiale nel mercato sanitario globale arriverà a 45,2 miliardi di dollari entro il 2026. I dati diventeranno sempre più complessi da gestire e i processi manuali verranno sempre più lasciati da parte.

In tale contesto, osserva Matera, la combinazione tra automazione dei processi digitali, intelligenza artificiale, machine learning e content services sarà il vero punto di svolta: anche il settore Life Science potrà sfruttare il potenziale derivante dall’automazione e dall’ottimizzazione dei processi end-to-end, ottenendo quindi risparmi in termini di costi, agilità di business e miglioramenti delle performance che porteranno a uno sviluppo più rapido di nuovi farmaci.

Con il passaggio alla telemedicina e al monitoraggio remoto, i dati generati, acquisiti, analizzati e utilizzati in tempo reale dai dispositivi connessi saranno la chiave del successo nel 2021 e consentiranno ai professionisti del settore medico di prendere decisioni critiche in modo più rapido e personalizzato.

Le tecnologie di data analytics consentono, infatti, di identificare e gestire le esigenze dei pazienti in modo proattivo, garantendo che vengano seguiti i protocolli migliori per ciascun caso.

Non solo: intelligenza artificiale e IoT miglioreranno anche il processo di delivery di farmaci e materiale sanitario, offrendo piena trasparenza sulla tracciabilità del prodotto e sulle condizioni dei farmaci in transito.

Conterà sempre più la digital experience

Il ruolo dei pazienti sta cambiando, e con esso le loro esigenze: se le nuove tecnologie consentono di mantenere un maggiore controllo sui trattamenti proposti, il settore delle Life Science deve rispondere facendo ricorso a strumenti tipici della gestione della Customer Experience (CX).

In tema il manager di Open Text osserva come trial clinici virtuali e telemedicina sono solo alcune delle pratiche favorite dal diffondersi della pandemia, che ha aperto la strada verso esperienze digitali end-to-end in cui i pazienti diventano fruitori di veri e propri servizi telematici abilitati da piattaforme e dati interoperabili.

 

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