Home Tecnologie Il medico sarà il professionista che porterà la tecnologia all’uomo

Il medico sarà il professionista che porterà la tecnologia all’uomo

La professione del medico sarà sempre più basata sulle evidenze scientifiche generate dai big data. La sfida per il medico sarà quella di essere sempre aggiornato sugli sviluppi tecnologici.

Si prospetta un ruolo crescente della tecnologia come alleato chiave del medico nello svolgimento dell’attività clinica, favorendo un approccio multidisciplinare al trattamento, un monitoraggio costante dello stato clinico del paziente, una migliore compliance del paziente, un supporto per una migliore presa in carico.

Per un medico su due (specie per gli specializzandi, ancora distanti dalla pratica clinica quotidiana) il rapporto con il paziente è destinato a migliorare nel tempo.

Il medico si aggiornerà online, con linee guida e pubblicazioni scientifiche, a scapito dell’informatore ma anche dei congressi.

Il medico di base avrà un ruolo centrale nel contenimento della spesa sanitaria, in ciò supportato dalla medicina preventiva e da un utilizzo maggiore di farmaci generici e biosimilari.

In ciò le aziende farmaceutiche avranno un ruolo di supporto, ma un’identità ancora non ben definita, dato che hanno ancora come destinatario privilegiato della comunicazione il medico e non il paziente: ci si attende un’interazione multicanale, da remoto, con minore rilevanza del contatto personale.

Sono le conclusioni generali dell’edizione italiana 2019 di Generation Now (qui i risultati dell’edizione 2018), ricerca promossa da Havas Life e condotta da Ipsos Healthcare che ha indagato i nuovi modelli della comunicazione healthcare nell’era digitale, oltre all’evoluzione dei medici millennials nell’era dell’integrated care.

 

Guidare il cambiamento adattandosi alle trasformazioni e alle molteplici opportunità legate alle innovazioni tecnologiche: i medici millennials rappresentano oggi una generazione già attiva nel mondo del lavoro, con un approccio alla professione aderente al contesto sociale sfidante in cui vivono e con la chiara intenzione di incidere sul ruolo del medico e della sanità in futuro.

Sono 4 su 5 (l’81%) i medici millennials convinti che gli sviluppi tecnologici guideranno il futuro della professione, con il 99% che è certo che un incremento del ruolo della tecnologia potrà aiutare a migliorare il loro lavoro.

Del resto, come afferma Paolo Rotelli, Presidente del Gruppo San Donato e dell’Università Vita-Salute San Raffaele,l’innovazione è il cuore del cambiamento che vedremo nella sanità dei prossimi decenni. Innovazione tecnologica degli strumenti, nella personalizzazione delle terapie, nella comunicazione tra medico e paziente e tra paziente e ospedale. Una sfida che va affrontata con due valori essenziali: umanità e competenza”.

Generation Now, Dall’Healthcare al LifeCare e i nuovi paradigmi della comunicazione nell’era 4.0” è una ricerca promossa da Havas Life e Havas PR in partnership con l’Università Vita-Salute San Raffaele e l’IRCCS Ospedale San Raffaele, parte del Gruppo San Donato, in collaborazione con Springer, condotta da Ipsos Healthcare.

La nuova generazione di medici millennials, oltre a essere naturalmente a proprio agio con la tecnologia, comprende a pieno l’importanza del digitale applicato alla professione medica: ormai tutti possiedono uno smartphone, il 90% naviga su web e il 93% possiede almeno un profilo social (Facebook per l’82%).

La tecnologia digitale però può rappresentare un valido aiuto anche dal punto di vista della relazione tra medico e paziente, centrale nel processo di cura: un medico su due pensa che grazie alle nuove tecnologie il rapporto con il paziente migliorerà e la comunicazione diventerà più snella e diretta, garantendo un maggiore e più semplice accesso alle informazioni cliniche.

A oggi 1 medico su 3 dichiara di aver utilizzato la telemedicina per consultazioni remote con i pazienti, con l’Italia che per utilizzo della telemedicina è il secondo Paese in tutta Europa, alle spalle della Germania.

Ma oltre a cambiare la relazione con il paziente, a modificarsi grazie alle nuove tecnologie è anche il rapporto che i medici millennials hanno con gli stakeholder, dalle Istituzioni alle associazioni pazienti e le società scientifiche, fino ai media, rendendosi sempre più disponibili e utilizzando modi e tempi più rapidi nel relazionarsi con loro.

Carola Salvato, Ceo di HavasLife

La sanità digitale è personas oriented

Per Carola Salvato, Chief Executive Officer Havas Health & You Italy, “la digital health è sempre più personas oriented e in grado di amplificare la possibilità di comunicazione, relazione e scambio per migliorare i percorsi diagnostico-terapeutici, il journey e la qualità di vita ed il benessere delle persone e dei caregiver”.

Ecco perchè, prosegue Salvato, “è fondamentale comprendere il potenziale e l’impatto dei medici millennials e cogliere le nuove opportunità che gli ecosistemi integrati mettono a disposizione, tenendo ben a mente la sfida della sostenibilità e il numero crescente di milioni di pazienti. Siamo all’inizio della più grande rivoluzione tecnologica della storia della medicina, ogni giorno scriviamo i passi a venire”.

Le applicazioni tecnologiche oggi consentono inoltre l’immediato accesso ai contenuti scientifici e agli studi aumentando le possibilità di consultazione dei medici millennials attraverso piattaforme digitali, ma allo stesso tempo esponendoli all’information overload e alla possibilità di incorrere in fake news.

Adattarsi a un contesto in continuo cambiamento consentirà ai medici di raggiungere nuove frontiere fino a pochi anni fa impensabili: in questo senso, la medicina personalizzata e l’analisi genetica rappresenteranno i trattamenti di un futuro  già presente.

Inoltre, l’utilizzo di tecnologie più integrate e connesse, l’attivazione di nuove collaborazioni e conversazioni e il perseguimento di nuovi obiettivi terapeutici stanno contribuendo a ripensare e ridisegnare il modo in cui l’assistenza sanitaria viene fornita, e il concetto stesso di ospedale.

I medici millennials rappresentano una professione che mai come oggi è sempre più supportata e integrata dallo sviluppo tecnologico e dalla consapevolezza della sfida lanciata dai nuovi modelli di prevenzione e cura.

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