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Le neuroscienze aprono il campo ai media immersivi

Dalle installazioni artistiche all’architettura, dal design ai più innovativi orientamenti del marketing e dell’entertainment, il futuro sarà fatto dai media immersivi.

Ma stanno nascendo iniziative che spingono già ora a toccare con mano quel futuro.

Anche in Italia.

Un esempio ci viene dall’iniziativa di Senso – Immersive Experience, uno studio che crea esperienze e spazi in cui ambienti immersivi, interattività e storytelling si fondono per generare emozioni.

Senso a stretto una partnership con il team del NeuroPsiLab dell’Università di Verona, guidato dal neuroscienziato Cristiano Chiamulera, che sostiene che le moderne neuroscienze rivelano la stretta relazione tra ambienti, percezioni ed emozioni.

Senso Immersive Experience è un’azienda fondata nel 2015 da Mick Odelli, un laboratorio di idee nato come progetto spin-off di DrawLight che mira a creare un trait d’union tra il mondo digitale e quello reale indagando nuove applicazioni dei media immersivi, seguendo un approccio scientifico.​

Esemplificando, certi spazi ed esperienze, stimolano il richiamo di storie e memorie personali, rievocazioni pre-consce, che a loro volta inducono reazioni ed azioni.

Cristiano Chiamulera, Università di Verona

 

Allora Senso e NeuroPsiLab hanno identificato un percorso di studio comune improntato su un dialogo tra ricerca scientifica e rivoluzione tecnologica in ambito di wellness, healthcare e lifestyle che mira a provare come gli ambienti e le esperienze immersive suscitino emozioni.

Le ricerche del NeuroPsiLab dell’Università di Verona sono basate sul concetto di neuroadattamento alle esperienze piacevoli, chimiche e naturali, immerse nel loro specifico contesto spaziale. Il neuroadattamento diventa memoria, la memoria maladattativa dei comportamenti a rischio e la memoria evolutiva dei sani stili di vita.

La sinergia ha preso il via in questi giorni con l’esperimento Stati Visivi, dedicato a indagare la risposta percettivo-emozionale all’immersione in ambienti wellness progettati per stimolare i sensi e suscitare un benessere mentale ed emotivo, e che proseguirà con un ciclo di sperimentazioni dedicate al tema.

Il primo esperimento: intervista al cervello

Lo scorso 3 marzo un gruppo di volontari ha partecipato nella sede di Senso Immersive alla sperimentazione Stati VIsivi provando in prima persona la Vedo Therapy Experience, un’innovativa esperienza di benessere che prende vita dalla fusione tra atmosfere immersive e un approccio terapeutico basato sul potere delle emozioni.

Mick Odelli ©TommasoGesuato

Cristiano Chiamulera è farmacologo, professore universitario, dirige il NeuroPsiLab, gruppo di ricerca presso l’Università di Verona. Le sue ricerche si muovono nell’intersezione tra neuroscienze, psicologia e adattamento farmacologico alle sostanze, spaziando dai neuroni alla realtà virtuale

 

Fin dall’inizio del nostro percorso – ha detto il ceo di Senso, Mick Odellila componente emozionale ha avuto un ruolo centrale nella nostra produzione e nella riflessione sul potere dei media immersivi. È la voglia di suscitare emozioni che ci ha spinti a sperimentare nuovi approcci, come l’Immersive Storytelling e nuove soluzioni come Vedo Therapy. Per misurare l’efficacia e il potenziale di questo tipo di esperienze immersive, abbiamo scelto di intervistare il cervello“.

Ecco spiegato il valore di questa partnership che apre un dialogo tra neuroscienza, media immersivi e architettura dell’esperienza.

Ai risultati dell’esperimento Stati Visivi verrà dedicata una pubblicazione scientifica.

 

Serviranno a porre le basi per idee e progetti futuri che prospettano lo sviluppo di tecnologie a feedback per favorire la consapevolezza cognitiva delle persone e incentivare la progettazione intelligente di spazi ed esperienze immersive.

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