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Ascom e il sistema healthcare: quando la tecnologia fa davvero la differenza

Da tempo scrivere di trasformazione digitale e healthcare ha un vago retrogusto di déjà vu e il rischio di essere ripetitivi e inutilmente retorici è molto concreto.
Un pericolo che, parlando di Ascom, è decisamente remoto.

Le ragioni sono diverse, e potremmo riassumerle con quelli che (a nostro avviso) sono i punti forti della società: concretezza tecnologica e senso dell’etica.

La concretezza di Ascom per migliorare il workflow ospedaliero

Abbiamo avuto modo di visitare la sede toscana di Ascom e incontrarne il management. La prima, evidente percezione delle strategie della società è la volontà (ferrea e più volte sottolineata) di non fare alcun tipo di proclama autocelebrativo, o che possa in alcun modo essere considerato pubblicitario.

Un approccio, questo, sicuramente inusuale. Proprio per questo è degno di nota: tutte le organizzazioni a scopo di lucro hanno nel profitto la propria ragion d’essere, ma di rado si vedono realtà così impegnate a tenere un profilo estremamente basso, puntando tutto sulla credibilità anche a discapito della comunicazione più commerciale (e in quanto tale più di impatto a largo spettro).
Ascom preferisce che siano le proprie soluzioni, o i propri clienti, ad essere testimoni degli evidenti vantaggi di affidare parti importanti della trasformazione dei processi ad Ascom.

Sono i numeri a certificare il profilo di Ascom: basti pensare che su 85 dipendenti, ben 25 sono focalizzati solo sulla ricerca e sviluppo di soluzioni healthcare. Una percentuale notevole, a testimonianza di quanto la società creda, e investa, nella realizzazione di un futuro tecnologico per il settore sanitario. 
Un futuro che, per molte realtà, è già presente. Ascom infatti è attiva con più di 80 installazioni ospedaliere in tutta Italia, agevolando la gestione di oltre 600 sale operatorie e 900 posti letto di terapia intensiva.

Nella nostra visita presso la sede toscana della società, ci ha senza dubbio colpito sia il livello di organizzazione che la preparazione tecnica del personale.
Non è affatto scontato, ad esempio, che un servizio di customer service sia in grado di gestire in autonomia problematiche tecniche anche complesse, senza dover escalare a livelli superiori del servizio stesso.
Risulta quindi evidente il peso specifico delle attività di formazione del personale, in Ascom. Non è un mistero per nessuno che, sovente, l’assistenza clienti venga percepita più come un peso che non come un investimento per le organizzazioni.
Ascom ha capito, in tempi non sospetti, che una customer experience efficace è invece fondamentale per lo sviluppo del business.
Oltre al ruolo importante dell’etica del lavoro e la consapevolezza del settore in cui si opera.

ascom terapia intensiva

Il settore healthcare: etica e business possono coesistere

Lo abbiamo detto prima, Ascom ci ha fatto capire quanto sia importante il senso dell’etica nello sviluppo delle strategie aziendali. Le ragioni sono almeno due:
La consapevolezza del ruolo di un fornitore di tecnologie critiche al sistema sanitario è ben presente nella società. Il management ci ha spiegato quanto sia importante conoscere a fondo il workflow, al fine di proporre soluzioni che siano davvero abilitanti. In altri termini, non una digitalizzazione di procedure legacy e inefficaci.

Tutt’altro: una vera trasformazione digitale dei processi, che renda più efficiente il lavoro del personale ospedaliero coinvolto. E che, al tempo stesso, riduca in modo significativo il rischio dell’errore umano. 
Sappiamo tutti fin troppo bene cosa possa significare, in una sala operatoria o in una terapia intensiva, l’errore umano.

Un esempio perfetto è la suite Digistat di Ascom, le cui funzionalità spaziano dal monitoraggio tramite dispositivi indossabili, al supporto delle decisioni cliniche, all’integrazione dei dispositivi medici, alla gestione degli allarmi, ai dispositivi mobili e agli smartphone fino alla gestione dei flussi di lavoro in terapia intensiva e perioperatoria.

Nel mondo sanitario, le complessità per la trasformazione digitale sono sicuramente più complesse rispetto ad altri mercati verticali, anche e soprattutto per l’ovvia delicatezza del mondo in cui si opera.

Realizzare il passaggio dall’assistenza reattiva a quella proattiva, ad esempio, fa parte delle sfide della sanità 2.0, afferma Ascom UMS. Ed è fondamentale incrementare la sicurezza dei pazienti sfruttando in modo più funzionale e razionale possibile dati, informazioni ed eventi clinici collegati.

La gestione di un intervento chirurgico è molto complessa; le soluzioni di Ascom apportano evidenti benefici ma, al tempo stesso, costituiscono un netto cambiamento nei business model tradizionali. È quindi fondamentale creare un rapporto fiduciario con le direzioni sanitarie; una sfida complessa e che si rinnova a ogni progetto.

La standardizzazione dei processi è senza dubbio la sfida più complessa. Plasmare le soluzioni in ogni situazione non è coniugabile con la sostenibilità economica, condizione inevitabile per competere sul mercato. Ascom è impegnata a proporre una base tecnologica che è fatta delle migliori best practices.

Ascom, la fusione possibile fra business ed etica

In sintesi, l’obbiettivo di Ascom è essere etici al massimo livello. Per extrema ratio, anche laddove l’eticità vada in conflitto con politiche commerciali e di marketing. Essere seri, affidabili ed etici, afferma la società, è il miglior biglietto da visita possibile e in ogni caso l’unico modo in cui Ascom vuole comunicare con il mercato.

Francesco Deventi, Sales Director Ascon UMS
Francesco Deventi, Sales Director Ascon UMS

Un approccio che potrebbe sembrare autolimitante, ma che in realtà risulta molto efficace e rassicurante. Anche per questo non stupisce sapere che l’assessment di un progetto può durare diverse settimane, come ha affermato Francesco Deventi, Sales Director Ascom UMS “l’attività di consulenza che offriamo ai nostri clienti è fondamentale, e per noi è motivo di grande soddisfazione: riuscire a migliorare l’efficienza di ambienti operatori e di terapie intensive non offre solo evidenti vantaggi economici, ma può anche salvare più vite. Difficile chiedere di più al nostro lavoro”.

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